Il Pd chiede al governo di fare marcia indietro sul decreto energia approvato lunedì dal consiglio dei ministri, che non prevede una ulteriore proroga della maggior tutela. Il mercato tutelato si concluderà quindi per il gas il 10 gennaio 2024 e per la luce nell’aprile 2024. “Questa è una tassa Meloni sulle bollette”, dice la segretaria Elly Schlein in conferenza stampa con l’ex ministro Pierluigi Bersani, padre delle “lenzuolate” di liberalizzazioni a fine anni Novanta. Per Schlein il governo deve ascoltare “se non noi, i parlamentari della sua maggioranza” che hanno presentato “emendamenti per tutelare cinque milioni di famiglie. Ma il governo li ha fatti ritirare”. Fratelli d’Italia risponde ricordando che l’impegno è stato inserito nel Piano durante il governo Draghi, sostenuto anche da Pd e Movimento 5 Stelle. Il leader della Lega Matteo Salvini dal canto suo definisce quella mossa “un errore che ci siamo trovati sul tavolo” e dice di sperare che si possa “rimediare”, parlando di “interlocuzioni del ministro Fitto con la Commissione” in vista di una “soluzione positiva”. Raffaele Fitto a sua volta respinge al mittente le polemiche “perché ci si poteva accorgere degli effetti non condivisibili quando sono stati assunti questi provvedimenti. Nel 2022, con la legge sulla Concorrenza, e quando è stato inserito nella terza rata (del Pnrr), come uno degli obiettivi. Detto questo il tema c’è e il governo se ne occupa”.

Secondo i dem, con la fine della tutela e la necessità di scegliere un’offerta sul mercato libero – una delle riforme previste dal Pnrr – si esporrebbero 5 milioni di piccoli utenti ad aumenti del prezzo del gas e dell’energia.”Per favore non si parli di liberalizzazione in questo caso”, attacca Bersani. “Questo è un trasferimento forzoso di utenti trattati come pacchi postali non verso il mercato libero ma verso altri fornitori. L’acquirente unico è stato un pilastro delle liberalizzazioni. Che questa transumanza avvenga a valle del più grande sconvolgimento di mercato che si è mai visto, per ragioni geopolitiche, è una cosa stupefacente, incredibile. La novità intervenuta negli ultimi due anni cambia strutturalmente il mercato. Che questo venga attribuito a una frase del Pnrr è una cosa ridicola. Il Pnrr è stato concepito ben prima di questi sconvolgimenti”.

Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd, vede un rischio “stangata da gennaio” per milioni di persone. “Il Governo manda le famiglie allo sbaraglio, espone 5 milioni di famiglie, già esposte al caro vita e all’inflazione, al rischio di non riuscire a pagare le bollette in un mercato instabile come mai in altri momenti, per cause geopolitiche, come detto dall’Ue”, dice Annalisa Corrado, responsabile Ambiente Dem.”Chiediamo una proroga che ci aiuti a fare un ripensamento collettivo sul mercato dell’energia: su come determinare il prezzo, come tutelare i consumatori. Non è un rinvio per non prendersi la responsabilità di fare qualcosa, ma per prendersela finalmente”.

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