Il Decreto energia c’è. La proroga al mercato tutelato no. Ed è polemica. Veemente. Il Pd parla di “governo sconcertante“, il M5s di “furia cieca di Giorgia Meloni verso le famiglie”, che secondo Verdi-Sinistra devono “prepararsi al salasso”. Il tutto perché il governo di centrodestra, nelle more dell’approvazione della legge, ha evitato di prolungare gli aiuti per le bollette di luce e gas. Risultato: le tariffe in bolletta fissate dallo Stato e non dalla concorrenza (anomalia italiana sgradita alla Ue) finiranno come previsto dalla legge, ovvero il 10 gennaio 2024 per il gas e il primo aprile per l’elettricità. Poi sarà il mercato a fare il prezzo, con buona pace di chi aveva ed ha bisogno di risparmiare per arrivare a fine mese. Ad ogni modo, nel decreto approvato nel pomeriggio dal Consiglio dei ministri non c’è traccia del rinvio di cui si era parlato negli scorsi mesi. Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha fatto sapere che istituirà un tavolo per studiare modalità di passaggio “morbide” e non traumatiche per le famiglie (sono interessate 5,5 milioni di utenze). Ma il rinvio della scadenza a causa della crisi energetica, chiesto dalle organizzazioni di consumatori e sostenuto da qualche politico di maggioranza, non ci sarà. Per dirla con un luogo comune, “ce lo chiede l’Europa”, in cambio dell’ok alla rata del Pnrr.

COSA C’È NEL DECRETO – Il Decreto legge Energia contiene una serie di novità. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, parla di “un provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti”. E spiega: “Vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili”. Il decreto istituisce un fondo da 350 milioni all’anno fino al 2032 per Regioni e Province Autonome, per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti fotovoltaici in aree idonee. Il fondo si alimenta con le aste Ets delle emissioni di Co2 e con contributi dei produttori di energia da rinnovabili. Le imprese energivore, come chimica e vetro, saranno incentivate a farsi le centrali elettriche a energia pulita: per i primi 3 anni, il Gse (la società pubblica per la promozione delle fonti green) anticiperà loro la corrente allo stesso prezzo che avrebbero dalle rinnovabili.

L’EOLICO OFFSHORE E IL DEPOSITO NUCLEARE – Il decreto, come già era trapelato, prevede la nascita a Sud di due poli per la produzione degli impianti per l’eolico offshore (piattaforme galleggianti e turbine). Nei prossimi mesi dovranno essere individuati i due porti che li ospiteranno. La novità maggiore del decreto è però la possibilità concessa a Regioni e Comuni di presentare autocandidature per ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari. La legge fino ad oggi prevedeva che la struttura potesse essere realizzata solo nei Comuni ritenuti idonei dalla Sogin, la società pubblica per lo smantellamento delle centrali atomiche. Negli ultimi anni però sono arrivate diverse autocandidature da parte di Comuni non compresi nella Carta delle aree potenzialmente idonee (Cnapi). E la Lega ha presentato un disegno di legge per dare anche a loro la possibilità di ospitare il deposito (che porta sostanziosi contributi pubblici e migliaia di posti di lavoro). Il decreto Energia cambia quindi la norma in questo senso, “per promuovere la possibilità di una più celere individuazione dell’area di stoccaggio”, spiega il Mase.

NUOVE TRIVELLAZIONI – Il provvedimento varato dal governo riguarda anche il settore del gas, con misure destinate a suscitare le polemiche degli ambientalisti. Prevede che vengano rilasciate nuove concessioni per l’estrazione di idrocarburi, a fronte dell’impegno di cedere quantitativi di gas al Gse, che lo fornirà prioritariamente alle imprese gasivore. Vengono inoltre considerate di pubblica utilità, indifferibili e urgenti, le opere per la costruzione e l’esercizio di terminali di rigassificazione di gas naturale liquido on-shore: una norma che riguarda i futuri impianti di Porto Empedocle e Gioia Tauro. Nel decreto vengono anche semplificate le procedure per le autorizzazioni allo stoccaggio di anidride carbonica nei giacimenti di idrocarburi esausti.

PD: “ATTEGGIAMENTO SCONCERTANTE” – “È davvero sconcertante l’atteggiamento di questo governo che, su un tema come il mercato tutelato, fa orecchie da mercante e gioca a scarica barile. Abbiamo visto la giravolta del ministro Pichetto Fratin che prima sembra aprire alla necessità di una proroga delle aste, richiesta da esponenti di tutto l’arco parlamentare, poi propone una via di mezzo pasticciata con il rinvio solo dello spacchettamento degli utenti, possibilmente a dopo le Europee in modo che non arrivi subito la stangata, e infine si rimangia tutto. E neanche oggi in Cdm hanno messo nel decreto energia il rinvio. E quindi, visto l’ennesimo muro di gomma a tutti i nostri appelli, convochiamo una conferenza stampa per domani mattina alle 10 al Nazareno, insieme alla segretaria Elly Schlein, a Pierluigi Bersani e Antonio Misiani”. Così Annalisa Corrado, responsabile Ambiente nella segreteria del Partito Democratico.

M5S: “FURIA CIECA CONTRO LE FAMIGLIE” – “Aspettiamo di leggere il nuovo decreto Energia del governo. Dalle prime indiscrezioni però, possiamo già dire che quello dei decreti energetici inutili di Meloni e Fratin sta diventando un horror a puntate. Anche in questo testo non c’è la proroga del mercato tutelato per quei 12 milioni di nuclei familiari più fragili: metà dei quali finirà in pasto alle aste degli operatori, mentre un’altra metà avrà solo blande tutele graduali. è la firma di Giorgia Meloni sulla furia cieca di questo governo nei confronti delle famiglie. Al salasso dell’inflazione e del caro-mutui ora per gli italiani arriva la legnata sulle bollette, un’altra sberla che segue il ceffone di una manovra lacrime e sangue. Scaraventare un terzo del paese nel mercato libero senza uno straccio di campagna informativa è semplicemente assurdo. Il governo si è ridotto a sei settimane dalla deadline per decidere di fregarsene beatamente delle difficoltà economiche che affrontano agli italiani. Abbiamo un governo di irresponsabili, oltreché di conclamati incapaci”. Così in una nota i deputati M5s in comm. Attività Produttive Emma Pavanelli, Chiara Appendino, Alessandra Todde e Enrico Cappelletti. “Famiglie e imprese si preparino al salasso voluto da una destra pericolosa e irresponsabile. Il Cdm ha appena rifiutato di prorogare il mercato tutelato dell’energia elettrica e del gas. Milioni di utenti vengono così gettati nel caos dei mercati internazionali”. Così la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, Luana Zanella.

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