Crosetto lancia il sasso e tra destra e Renzi parte la gara contro la magistratura. Dopo le parole del ministro della Difesa (“l’unico pericolo” per la tenuta del governo Meloni “è l’opposizione giudiziaria”) e i riferimenti a presunte riunioni organizzate dalle toghe per tramare contro la sua maggioranza, a Guido Crosetto hanno duramente replicato sia l’Anm (definendole “fake news” “senza alcun fondamento”) che alcuni partiti di opposizione. Ma “l’allerta preventiva” di Crosetto scatena le dichiarazioni degli esponenti della maggioranza e del leader di Italia viva che rilancia: “Perché Meloni ha bloccato la riforma?“. Crosetto intanto puntualizza quanto da lui dichiarato in “una risposta al fondo di un’intervista su tutt’altro”: “Una risposta – scrive su X – nella quale racconto una cosa riferitami“. Non si tratta di “un attacco” ma di “una preoccupazione“, sottolinea dicendosi disponibile a “riferire al Parlamento”. “Vengo attaccato, insultato, minacciato, offeso. Preventivamente. Dovrei avere paura? Non ne ho” conclude il ministro della Difesa. In un altro post dice anche di essere pronto a incontrare “molto volentieri il Presidente dell’associazione Magistrati Santalucia ed il suo direttivo per chiarire loro le mie parole e le motivazioni”. “Così capiranno – scrive Crosetto – che alla base c’è solo un enorme rispetto per le istituzioni. Tutte. Magistratura in primis”.

Per Fratelli d’Italia scende in campo il presidente del Senato. “Crosetto avrà più notizie di me, per quello che so, registro il suo allarme“, ha detto Ignazio La Russa sottolineando che se l’allarme di Crosetto “è teorico, e se riguarda il passato e la storia, lo condivido e lo capisco” visto che “la magistratura qualche volta è entrata a gamba tesa“. “Guardo ai magistrati che volevano fare politica a colpi di sentenze e capisco quello che dice”, aggiunge La Russa. “Se guardo al presente non ho elementi per aiutare” su questa cosa, precisa. Sulla stessa falsariga anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Ospite di SkyTg24 Alfredo Mantovano citando situazioni di “grande collaborazione tra magistrati e governo” come a “Caivano”, ribatte però che questo “non sempre avviene”: “Per esempio quando c’è un atteggiamento ideologico, come nel caso di alcuni provvedimenti sull’immigrazione dei magistrati”, attacca Mantovano.

Mentre lo stesso Crosetto (rispondendo “No” a una domanda di Affaritaliani.it) precisa che il suo affondo contro una parte della magistratura non è stato preventivamente concordato con la presidente del Consiglio, a tirare in ballo Giorgia Meloni ci pensa Matteo Renzi. “Io credo che il ministro Crosetto abbia detto delle cose di sicuro interesse. Se dice queste cose evidentemente c’è qualcosa di molto serio“, ha detto il leader di Italia viva rilanciando con una domanda: “Perché Giorgia Meloni all’improvviso ha bloccato la riforma della giustizia? Che cosa è successo, di che cosa paura Giorgia Meloni?”, chiede l’ex presidente del Consiglio. “Ciò che dovrebbero raccontare agli italiani – aggiunge Renzi – è perché hanno preso la riforma Nordio e l’hanno cancellata. Su questo punto – conclude – qualcuno dovrebbe spiegare chi è che ha paura”. Anche Azione, intanto, spalleggia il ministro della Difesa: “Crosetto è stato messo in croce per aver detto cose che sono sotto gli occhi di tutti. Crosetto non ha parlato di inchieste, ma di riunioni di corrente. Se mi dite dove si firma, vado a sottoscrivere le sue parole“, scrive in una nota Enrico Costa, deputato del partito di Calenda.

A rispondere alla domanda di Renzi è il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli: “Io non credo ci siano timori, c’è sempre bisogno di una volontà politica e io in questo governo la vedo. È chiaro che una riforma della giustizia non la fai con un decreto legge – aggiunge – ma con una proposta che poi fai esaminare dal Parlamento. Renzi fa il suo lavoro di opposizione contro tutto e tutti, ma la volontà di questa maggioranza di riformare la giustizia c’è“, chiarisce Calderoli. Sempre dalla Lega il vice segretario del partito insiste: “Crosetto ha ragione, la magistratura in Italia, non tutta però gran parte, ha sempre dimostrato che il centrodestra, quando è forte deve essere colpito”, afferma Andrea Crippa aggiungendo di aspettarsi “inchieste ad orologeria”.

E a spingere per accelerare la riforma della Giustizia, oltre a Renzi, è ovviamente anche Forza Italia, che sfrutta le parole di Crosetto per rilanciare l’argomento. “La riforma della giustizia, che non è solo la separazione delle carriere ma anche la riforma della giustizia civile, è veramente urgente, non solo per garantismo ma perché i processi lumaca ci costano il 2-3 per cento del Pil”, afferma in un’intervista al QN il leader azzurro Antonio Tajani. “Le riforme sulla giustizia per noi sono una priorità“, gli fa eco il viceministro alla Giustizia e Senatore di Forza Italia, Francesco Paolo Sisto.

Dall’opposizione torna ad attaccare Giuseppe Conte: “Io francamente non ricordo un ministro responsabile che faccia delle dichiarazioni così, in piena leggerezza alla stampa. Se lui ha notizia circostanziata di accuse così gravi deve andare in Procura e venga a riferire in Parlamento”, sottolinea il leader del Movimento 5 stelle. “La verità – aggiunge Conte – è che vogliono nascondere i fallimenti del Governo. Questo non è accettabile”. Conte si rivolge così alla premier: “Vedo che Meloni fa dei post, quindi ha ripreso a parlare. Dia risposta su casi come Lollobrigida e Crosetto, che meritano una presa di posizione responsabile da parte della presidente del Consiglio dei ministri”. E i deputati dell’opposizione chiedono che il ministrodi riferire al più presto in Aula. Lo ha chiesto il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia della Camera, Federico Gianassi, e a lui si sono associati anche i parlamentari di Avs e Azione. Roberto Giachetti ha detto che “magari dovrebbe venire accompagnato anche dal ministro della Giustizia”. Già domenica i parlamentari Pd della commissione Antimafia hanno chiesto di fissare al più presto l’audizione del ministro della Difesa perché “è necessario che riferisca prima possibile al Parlamento sulle allusioni e i riferimenti oscuri contenuti nell’intervista al Corriere della Sera”. La richiesta di calendarizzare un’audizione del ministro Crosetto è arrivata alla presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo. Nella seduta della commissione in programma martedì potrebbe esserci una decisione sulla data.

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