Fino ad oggi l’anno di riferimento era il 1976, l’anno d’oro del tennis italiano, quello dell’unico trionfo in Coppa Davis. Perché il rapporto tra l’Italia e l’unico torneo per nazioni del tennis in un secolo di storia aveva portato soprattutto delusioni. Gli azzurri esordirono nel 1922 contro la Gran Bretagna, con una sconfitta. Per la prima finale bisogna attendere il 1960. Nel 1976 l’unico successo targato Barazzutti, Bertolucci, Panatta, Zugarelli. Prima e dopo altre finali (8 in totale, compresa quella di Malaga) ma nessun altro trionfo. Fino a quando l’Italtennis di Volandri, trascinata da Jannik Sinner (insieme a Lorenzo Sonego, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti e Simone Bolelli) non ha deciso di mettere un punto alla storia. Firmare un trionfo che apre una nuova era per il tennis azzurro.

1960 – La prima finale dell’Italia fu proprio contro l’Austrialia. Sull’erba gli azzurri persero nettamente, con un solo successo di Nicola Pietrangeli.

1961 – Un anno dopo lo stesso epilogo: successo di Rod Laver, Roy Emerson e compagni con un netto 5 a 0

1976 – L’anno scolpito nella storia del tennis azzurro. A Santiago contro il Cile di Pinochet l’Italia capitanati da Pietrangeli trionfa: 4-1 finale.

1977 – Il dream team azzurro torna in finale, ancora contro l’Australia, ancora sull’erba. L’unico successo arriva dal doppio Bertolucci-Panatta.

1979 – Questa volta sono gli Stati Uniti di John McEnroe ad avere la meglio della squadra azzurra sul cemento americano.

1980 – La quarta finale in cinque anni l’Italia la perde a Praga: di fronte la Cecoslovacchia di Tomas Smid e Ivan Lendl.

1998 – Passano anni bui, prima della sorpresa nel ’98. Questa volta l’Italia gioca in casa al Forum di Assago ma perde 4-1 contro la Svezia.

2023 – Dopo altri 25 anni di digiuno, l’Italtennis torna in finale. E per la prima volta batte l’Australia. È il secondo storico trionfo.

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