Un “buco”, improvviso, da 60 miliardi di euro con conseguenze sull’attività di governo. Il ministero tedesco delle Finanze vuole estendere il blocco del bilancio già imposto al Fondo per il Clima e la Trasformazione a quasi tutto il bilancio federale, in particolare ai progetti pluriennali, congelando le autorizzazioni per pagamenti futuri fino a nuovo ordine. Lo riporta Tagesschau, citando ambienti di governo. Il motivo è che il governo tedesco sta valutando come potenzialmente molto serie le conseguenze della sentenza della Corte costituzionale tedesca (che ha giudicato incostituzionale il trasferimento di 60 miliardi di euro dal fondo anti-Covid al Fondo per la Trasformazione e il Clima). Proprio oggi un team di esperti deve consigliare il governo su come procedere: il timore è che la sentenza abbia effetti anche su altri fondi, a partire dallo scudo da 200 miliardi di euro contro il caro energia. Con il congelamento, le spese in corso possono essere onorate, ma per il resto ci vorrà la specifica autorizzazione del ministero di Christian Lindner.

La vicenda nasce dal ricorso presentato (e vinto) dai partiti di opposizione Cdu/Csu alla Corte costituzionale che di fatto ha creato un “buco” da 60 miliardi di euro al governo. In seguito all’emergenza durante la pandemia nel 2021 l’esecutivo aveva inserito in un secondo bilancio integrativo autorizzazioni al credito per 60 miliardi, la pandemia aveva indebolito l’economia e gli investimenti privati dovevano essere sostenuti. Alla fine però il denaro non fu usato per affrontare la pandemia e le sue conseguenze e nel 2022 aveva deciso, ottenuta l’approvazione del Parlamento, di ridistribuirlo con effetto retroattivo al fondo per il clima e le trasformazioni. Centonovantasette deputati Cdu/Csu avevano però fatto causa alla Corte costituzionale sostenendo che in questo modo veniva raggirato il freno al debito.

Al di là della delicata trattativa che dovrà affrontare oggi Olaf Scholz, domani il cancelliera incontrerà la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, che sarà accompagnata dal ministero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti. Al centro del vertice ci saranno le consultazioni sui temi bilaterali e la firma di un Piano di azione sulle relazioni politiche ed economiche tra i due Paesi. In pratica, il dibattito verterà sulla nuova intesa – le cui basi erano stato poste dal governo guidato da Mario Draghi – sulle nuove regole di stabilità e di crescita.

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