C’è una quarta vittima di nazionalità italiana tra i morti dell’attacco terroristico del 7 ottobre in Israele, ad opera di Hamas. Si tratta di Daniel Levi, 34 anni, otorinolaringoiatra presso il Soroka Medical Center di Be’er Sheva, assassinato dai miliziani mentre cercava di curare i feriti nel Kibbutz Be’eri, lo stesso luogo dove furono trucidati gli italo-israeliani Evitar Moshe Kipnis (65 anni) e Lilach Lea Havron (60 anni). L’omicidio di Levi è già all’attenzione della Procura di Roma, che nei giorni scorsi ha aperto un fascicolo sulla morte dei nostri connazionali durante l’attacco di Hamas. Daniel aveva anche il passaporto italiano, sebbene fosse nato in Perù. Sulla morte dei quattro italiani – tra loro anche il deekay Nir Forti, 29 anni, tra le vittime dell’assalto al rave di Be’eri – dovranno provare a fare luce i carabinieri del Ros, la cui sezione antiterrorismo è già in contatto con le autorità israeliane. La Farnesina invece ha lasciato che a occuparsi del caso fosse il consolato peruviano, in quanto lì vive ancora la famiglia d’origine. In Israele, Daniel lascia la moglie, Lihi, e i loro due figli piccoli, Emma, 4 anni e Liam, 2 anni.

Levi viene descritto in patria come un “eroe”. Secondo la ricostruzione pubblicata sui social del ministero degli Affari Esteri israeliano, infatti, “è stato assassinato per aver salvato gli altri“. “I terroristi di Hamas – si legge – hanno invaso la comunità dove viveva con la sua famiglia e hanno iniziato a massacrare decine di persone. Daniel, che era un medico, insistette affinché la sua famiglia fuggisse senza di lui mentre lui restava per aiutare e curare i feriti. I terroristi di Hamas lo hanno assassinato”. “Mi ha dato un bacio e se n’è andato. Se solo avessi saputo che quello era il nostro ultimo momento…”, ha detto la moglie Lihi, secondo quanto riportato da The Time of Israel.

L’obiettivo della Procura di Roma ora è ottenere una ricostruzione precisa di quanto accaduto alle quattro vittime con passaporto italiano e cercare di individuare i responsabili materiali degli omicidi. Se in generale, infatti, la dinamica dei fatti del 7 ottobre appare chiara, alcuni dettagli vanno ancora chiariti. Un esempio (che probabilmente non riguarda la morte degli italiani) è l’indiscrezione pubblicata dal quotidiano israeliano Haaretz in relazione alla strage del rave di Be’eri perpetrata dai terroristi di Hamas. “Secondo una fonte della polizia – si legge in un articolo tradotto dall’ebraico – l’indagine sull’incidente ha anche rivelato che un elicottero da combattimento dell’Idf (le forze di difesa israeliane, ndr) arrivato sul posto dalla base di Ramat David ha sparato contro i terroristi e, a quanto pare, ha colpito anche alcuni dei manifestanti che erano presenti”.

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