Fermato oggi in Germania, a breve consegnato alle autorità italiane. Sì, ma quando di preciso? Secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ragazzo “nel giro di 48 ore sarà in Italia per essere processato“. I tempi tecnici previsti dalle procedure, tuttavia, sembrano stridere con le parole del vicepremier italiano: per l’estradizione, infatti, di solito serve qualche settimana. Lo dice l’iter burocratico, per nulla semplice. Tanto per iniziare, la Germania dovrà adottare la decisione finale sull’esecuzione del mandato entro 60 giorni dall’arresto. Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni. Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il più rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorità incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all’esecuzione del mandato d’arresto europeo.

Nella fattispecie al giovane è stato ora notificato il mandato d’arresto da parte delle autorità tedesche: sarà quindi portato davanti a un giudice di quel Paese per la procedura di validazione. Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete ed il gratuito patrocinio. Esaurito l’iter in Germania, sarà consegnato alle autorità italiane, attraverso lo Scip, il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia, che opera presso la Direzione centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia, in genere con un volo diretto a Fiumicino dove sarà eseguito l’ordine di custodia cautelare in carcere. A sentire, tuttavia, tutto questo potrebbe avvenire in due giorni, “grazie alla collaborazione tra le nostre forze dell’ordine e quelle tedesche”.

La conferma è arrivata anche dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, secondo cui i tempi di estradizione “in questi casi sono rapidi”. Il Guardasigilli ha spiegato così la vicenda: “Diciamo che tutto dipende dalla magistratura di Venezia, ma generalmente i tempi sono molto rapidi. Io penso – ha proseguito – che sarà questione di pochissimi giorni. Si tratta di un delitto commesso da un italiano in Italia, a danno di una cittadina, quindi non ci sono problemi di estradizioni o di rogatorie internazionali. Penso che, con la collaborazione della Germania, sarà questione di poco tempo”.

Il mandato d’arresto europeo, basato sul riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie, del resto semplifica rispetto al passato le operazioni di consegna. Se Filippo dirà ok al ritorno in Italia, come detto la decisione del giudice tedesco potrebbe già arrivare in settimana (massimo entro 10 giorni). In caso contrario, invece, i tempi si allungherebbero: il difensore del 22enne potrebbe, ad esempio, chiedere rassicurazioni sulle condizioni garantite dall’Italia in tema carcerario, ma in ogni caso la decisione tedesca deve arrivare entro 60 giorni dall’arresto di Turetta.

Articolo Precedente

Femminicidio Giulia Cecchettin, il papà Gino sui social: “Amore mio, mi manchi tantissimo. Dai un bacio alla mamma da parte mia”

next
Articolo Successivo

La sorella di Giulia Cecchettin: “Salvini dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco e di buona famiglia. È violenza di Stato”

next