Sempre meno acqua a Messico City. A meno di un mese da quando il Messico ha imposto le prime restrizioni all’utilizzo delle riserve idriche della rete di bacini del Cutzamala per fare fronte alla siccità che ha interessato tutto il Paese, i funzionari della capitale hanno annunciato ulteriori limitazioni alle erogazioni dell’acqua dalle riserve per la città e i suoi 8,85 milioni di abitanti. Dal 17 ottobre il governo centrale aveva applicato 4 ore di interruzione alla distribuzione di acqua potabile al giorno in tutto il Paese, mentre adesso arriva lo stop al 25% del flusso totale del Cutzamala, portando a 8 le ore stimate senza acqua per chi dimora nella Valle del Messico.

La decisione è stata comunicata venerdì 11 novembre dal sindaco di Città del Messico, Martí Batres, insieme ai responsabili della Commissione nazionale per l’acqua. Non è stato specificato per quanto le limitazioni resteranno in vigore. In conferenza stampa le autorità hanno indicato che riguarderanno “i prossimi mesi”. Il sovrintendente alle riserve di acqua potabile della capitale ha invitato i cittadini ad “adottare nuove abitudini” di consumo così da evitare di rimanere completamente a secco, avvertendo che nelle prossime settimane almeno 12 distretti a Ovest della città potranno avere meno pressione nelle condutture domestiche.

Anche se in passato il Messico si è trovato ad affrontare lunghi periodi di siccità e interruzioni a singhiozzi dei sistemi di distribuzione dell’acqua potabile, con motivazioni che vanno dalle condizioni climatiche estreme alla cattiva gestione delle infrastrutture locali, è la prima volta che il governo centrale si trova a implementare misure così rigide. Il sistema di riserva idrica messicano, il Cutzamala, che fornisce acqua potabile per oltre 20 milioni di residenti nella Valle del Messico, ha raggiunto un nuovo minimo storico a causa delle scarse piogge degli ultimi mesi. Il livello del bacino idrico è infatti del 44% inferiore a quanto dovrebbe essere in questo periodo dell’anno e la stagione delle piogge non comincerà fino al prossimo maggio.

Le riserve del Cutzmala sono a rischio secca da tempo a causa del progressivo aumento delle temperature del pianeta, ma nel 2023 le ondate di calore si sono fatte più insistenti, complice l’arrivo imponente de El Niño, il fenomeno meteorologico che scalda le acque del Pacifico, con conseguenze su tutto l’equilibrio climatico delle zone che interessa. “Il Paese sta assistendo a fenomeni metereologici estremi e il sistema di Cutzamala non ne è immune”, ha commentato a proposito il capo della Commissione nazionale per l’acqua, Germán Arturo Martínez Santoyo.

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