“Milioni di italiani non possono essere ostaggio dei capricci di Landini che vuole organizzarsi l’ennesimo weekend lungo: in vista dello sciopero annunciato per il 17 novembre è incredibile la mancanza di ragionevolezza della Cgil che – come certificato dal Garante – ignora perfino l’ABC delle mobilitazioni, così come chiarito dal ministro Salvini. In nessun caso il settore trasporti potrà essere paralizzato per l’intera giornata”. Così la Lega si scaglia nuovamente contro il diritto allo sciopero previsto dall’articolo 40 della Costituzione. Venerdì il segretario generale della Cgil Maurizio Landini aveva bollato l’ostilità di Salvini come un “attacco al diritto di sciopero” definendolo un modo “arrogante” di rapportarsi ai sindacati. “Non sono i ministri che decidono quante ore di sciopero si programmano e se si fanno o no, è diritto delle persone decidere se vogliono aderire o no. Questa è una logica arrogante perché pensa di poter stabilire quando gli scioperi sono validi, il diritto allo sciopero è garantito dalla Costituzione. Noi stiamo rispettando tutte le leggi, c’è un confronto aperto con la commissione di garanzia, non capisco perché interviene il ministro”, ha detto Landini.

“Dalla Lega oggi, così come da Salvini pochi giorni fa, un attacco ad un tempo volgare e antidemocratico al diritto di sciopero, al sindacato e ai lavoratori che rappresenta. Lo sciopero nei servizi pubblici essenziali è disciplinato per legge, ed esiste una Commissione di Garanzia che ne presidia l’attuazione, nel rispetto dei diritti dei lavoratori e degli utenti. La Commissione ha convocato per lunedì mattina le confederazioni sindacali Cgil e Uil per un confronto circa i rilievi che ha effettuato sulla programmazione dello sciopero dei trasporti del 17 novembre. Sarà in quella sede che, nell’ambito di una dialettica rispettosa dei ruoli e della legge, verranno decise eventuali rimodulazioni della protesta. Non spetta al ministro minacciare proprie precettazioni, né al suo partito dileggiare il principale sindacato italiano”, dichiara oggi in una nota Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro della segreteria nazionale del Pd. “È uno sciopero generale a cui si applicano le normative dello sciopero generale”, puntualizza il segretario generale della Filt Cgil, Stefano Malorgio.

“Quello allo sciopero è un diritto previsto dalla Costituzione e, soprattutto in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, la proclamazione di uno sciopero, che per i lavoratori significa rinunciare ad un giorno si paga, dovrebbe essere percepita dal governo come uno stimolo a fare meglio ed invece continuiamo ad assistere ad un abuso nel limitare le azioni di sciopero precettando o comunque impedendo ai lavoratori di mobilitarsi”, ha affermato due giorni fa il segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi.

La Commissione di garanzia sull’attuazione della legge sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali ha convocato per lunedì mattina i rappresentanti di Cgil e Uil per una audizione in riferimento alle richieste contenute nella delibera sullo sciopero del 17 novembre che coinvolge trasporti e alcuni settori pubblici, in occasione della prima delle tre manifestazioni contro la politica economica del governo Meloni. La Commissione obietta che la proclamazione non ha tenuto conto della vicinanza con altre astensioni minori e nemmeno del fatto che la prima protesta in alcuni comparti non può superare un determinato numero di ore. Probabile che ai sindacati vengano chieste alcune modifiche.

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