Mercato del lavoro senza grandi variazioni in settembre stando ai dati comunicati oggi dall’Istat. Il tasso di disoccupazione (persone in cerca di un impiego sul totale della popolazione in età lavorativa) sale dello 0,1% a 7,4%. Flessione dello 0,1% anche per la disoccupazione giovanile, pari al 21,9%. Incremento dello 0,2% invece per il tasso di occupazione (persone con un lavoro sul totale della popolazione in età lavorativa) che raggiunge il 61,7%. Le persone che lavorano sono ora 23 milioni e 656mila, massimo storico. Dato non scontato se si considera la fase di stagnazione economica che attraversa il paese. Le due piccole variazioni si spiegano con la leggera diminuzione degli inattivi (individui che per scelta o scoraggiamento non hanno e non cercano un impiego) che calano dello 0,2% a 33,2%.

In valori assoluti in settembre si sono contati 42mila occupati in più rispetto ad agosto e 512 mila in più rispetto al settembre del 2022. Gli inattivi sono 92mila in meno di agosto, i disoccupati 32mila in più. L’aumento dell’occupazione segnala ancora l’Istat “è la sintesi della crescita osservata tra gli uomini, i dipendenti permanenti, gli autonomi, gli under35 e tra chi ha almeno 50 anni, da un lato, e del calo registrato tra le donne, i dipendenti a termine e tra i 35-49enni, dall’altro”. In particolare gli assunti a tempo indeterminato sono 27mila in più di agosto mentre i contratti a termine scendono di 12mila unità. Si contano anche 27mila lavoratori autonomi in più.

Nell’intera zona euro la disoccupazione è cresciuta dello 0,1% da 6,4 a 6,5%. Stessa dinamica per la disoccupazione giovanile che raggiunge il 14%. In Germania i senza lavoro rimangono stabili al 3%, in Francia sono fermi al 7,3%. Leggero incremento in Spagna (+ 0,1%) con una disoccupazione che tocca il 12%.

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