Televisione

Antonio Ricci: “Se parla Giambruno è un casino, quando si è tagliato il ciuffo ha mandato un segnale forte”

“Non esiste il rovinafamiglie, le famiglie si rovinano benissimo da sole e poi viene data la colpa all’evidenziatore, che in realtà non rovina nulla”, ha spiegato Ricci a Giorgio Lauro e Geppi Cucciari a "Un giorno da pecora" su Rai Radio

di Francesco Canino

“Se parla Giambruno è un casino”. Antonio Ricci non è uno che interviene a caso, tutte le sue parole hanno un peso e, come ampiamente prevedibile, ha fatto clamore l’intervista rilasciata dal papà di Striscia la Notizia a Un giorno da pecora, il programma cult di Radio1 Rai. Ricci parla poco ma non si sottrae mai alle domande e le sue risposte sono graffi sagaci. A cominciare da quella sul senso di colpa per la fine della relazione tra Meloni e Giambruno. “Non esiste il rovinafamiglie, le famiglie si rovinano benissimo da sole e poi viene data la colpa all’evidenziatore, che in realtà non rovina nulla”, ha spiegato Ricci a Giorgio Lauro e Geppi Cucciari, i conduttori del programma. Ed è interessante la sua riflessione sul ruolo che i fuorionda avrebbero avuto sulla fine del rapporto tra la premier e Giambruno. “E’ una questione interessante sapere se è stata l’occasione, per cui io ho preteso il ringraziamento della Meloni, o se la sceneggiatura di famiglia era destinata a continuare con questi ruoli”.

Ricci però ha precisato di non essersi ancora fatto un’idea chiara della vicenda: “Aspetto che le acque si calmino. Certe posizioni però si sono rafforzate, tipo quella di Giambruno”. Il quale, a differenza dell’ex compagna, ancora non ha parlato: “Però ha mandato un segnale forte tagliandosi il ciuffo, un segnale biblico: può dire dopo l’età dei sepolcri imbiancati arriva Sansone che, nonostante il ciuffo tagliato, ha ancora la forza per morire lui, e tutti i filistei…”, ha ironizzato il patron di Striscia. Che poi però ha aggiunto sferzante: “Se parla Giambruno è un casino… Comunque lui ne esce rafforzato, avrà senz’altro avrà molti più fan e followers grazie al suo modo di fare. Certo pensate alla vita del povero Giambruno, con Meloni che la portava agli spettacoli di Pino Insegno e Pio e Amedeo, chiunque si sarebbe ribellato…”. Ricci non ha risparmiato neppure la Meloni e ha definito “omissivo” il messaggio con cui ha comunicato la fine della sua relazione decennale: “C’era tutta la parte della vittima ma non venivano ricordate minimamente le altre vittime, quelle ragazze che avevano assistito a quella esuberanza. Io non avevo mai visto una cosa del genere”. Poi ha ripercorso la genesi dei fuorionda e la decisione di mostrali: ha ribadito che sono estratti risalenti a giugno e poi mandati in onda a settembre, pensando che “questo signore potrebbe dare ancora delle gioie. Ma non lo ha fatto. Nel secondo fuori onda c’è una che lo avverte di stare attento a Striscia e da lì in poi potrebbe aver deciso di fare molta attenzione”. Dopo aver visto Giambruno su Chi “in un campo di grano ho deciso che era il momento della macina”.

Ricci poi ha aggiunto di non aver avuto contatti con Pier Silvio Berlusconi dopo la trasmissione del primo fuori onda: “Non mi ha chiamato, perché c’è una questione di fondo. Tutti sono abituati, e questo mi fa orrore, a pensare che ci siano delle caserme e che nessuno sia libero di fare quello che si decide di fare. Striscia ha un produttore di Mediaset ed un altro che sono io, la trasmissione non deve commettere reati, e voglio vedere chi mi può venire a contestare da questo punto di vista”. Nessuna telefonata neppure da parte di Giorgia Meloni: “Non mi ha chiamato, è un mondo malvagio, mi avrebbe dovuto ringraziare. Nel mio modo di pensare le ho fatto una bella alzata per farla uscire da una situazione”. Quanto ai presunti nuovi fuorionda, non ne esistono – “non ne ho più, quel che avevo nel cosiddetto frigo è andato” – così come non esistono frammenti delle giornaliste che lavorano in redazione con Giambruno e si lamentano di certe frasi. “Non penso, se avete visto l’atteggiamento era molto remissivo e subalterno”.

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