“Il disgusto e la vergogna”, titola l’Equipe dopo l’aggressione di domenica sera al pullman del Lione all’ingresso dello stadio Velodrome di Marsiglia, con un fitto lancio di bottiglie di birra e lattine che ha distrutto alcuni finestrini, provocando il ferimento dell’allenatore Fabio Grosso e del suo vice Raffaele Longo, il primo medicato con quindici punti di sutura, il secondo con una scheggia di vetro estratta dalla palpebra. Ma “lendamain”, il giorno dopo, mentre in Francia sale l’indignazione nazionale e si pensa con preoccupazione all’Olimpiade di Parigi 2024, il governo del presidente Emmanuel Macron attacca in modo frontale il mondo del calcio. Il richiamo arriva dal ministro degli Interni, Gérald Darmanin, un “duro” già protagonista di diverse polemiche con il governo italiano: “Abbiamo schierato cinquecento agenti per questa partita. Da parte nostra non c’è stato alcun fallimento. Spetta ai club gestire i tifosi”. Ha fatto discutere, in queste ore, il via libera alla trasferta ai supporter del Lione, dopo anni di divieto in occasione delle gare di Marsiglia, ma Darmanin non accetta critiche: “Abbiamo arrestato nove persone e sono in arrivo altri provvedimenti. Gli incidenti di domenica hanno ferito sei agenti. Il calcio francese deve assumersi le sue responsabilità. Nella stagione 2022-2023 ci sono stati 870 arresti e 103 gendarmi feriti. Non si può andare avanti così”. La ministra dello sport Amélie Oudéa-Caster è sulla stessa lunghezza d’onda: “I club, la lega e le associazioni dei tifosi non possono disinteressarsi di questo problema”.

La vergogna di Marsiglia ha riproposto la questione violenza nel calcio francese nei giorni in cui è in atto la discussione sul rinnovo dei diritti tv per il periodo 2024-2029: un colpo basso alle speranze di aumentare i ricavi puntando sull’immagine di un movimento in crescita. La verità è che non serviva l’aggressione allo stadio Velodrome per occuparsi di un sistema profondamente inquinato dall’hooliganismo e in cui un allenatore, lo spagnolo Marcelino, è stato costretto a lasciare la guida del Marsiglia non solo per i risultati scadenti, ma anche perché turbato dalle minacce di morte ricevute più volte. In una Francia che da un decennio convive con l’incubo del terrorismo di matrice islamica, è mancato un approccio adeguato al problema-calcio. Marsiglia, dove nel 2021, ai tempi del tecnico portoghese Villas-Boas, si verificò l’invasione del centro tecnico e furono devastati gli uffici, indossa sicuramente la maglia nera, ma l’hooliganismo è protagonista anche a Lione, Nizza, St.Etienne, Bordeaux, Valenciennes, Lens. A Parigi, dopo lo scioglimento delle due curve prima dell’avvento della proprietà qatariota – fu l’ex presidente Sarkozy a imporre questa misura per proteggere la vendita del club –, la situazione tempo fa appariva sotto controllo, ma di recente sono stati colti segnali inquietanti da parte delle autorità.

L’hooliganismo francese ha varie anime e non può essere ricondotto solo al problema delle periferie. C’è ben altro, come documentato in un report pubblicato il 29 settembre 2022 da Street Press e L’Equipe. Nel calcio transalpino operano 19 associazioni di tifosi violenti, legati a 16 club, con migliaia di affiliati. La matrice politica prevalente è quella dell’estrema destra. Il modello prevalente è quello dell’hooliganismo inglese, ma secondo i ricercatori i teppisti sono ispirati anche dai “colleghi” italiani. Questi gruppi sono regolati dal sistema delle bande e si sfidano in combattimenti organizzati quasi sempre nelle foreste. I più pericolosi sono quelli di Parigi, Lione, Rennes, Strasburgo e Reims. Domenica sera, dopo l’aggressione del pullman, i tifosi del Lione hanno reagito cantando cori nazisti con il braccio teso. Il club è stato costretto a scusarsi. La Divisione Nazionale per la Lotta contro l’Hooliganismo (DNLH) ha l’incarico di monitorare questi fenomeni, ma la ricerca non basta: servono provvedimenti adeguati.

La violenza nel calcio francese si alimenta anche del disagio e delle degenerazioni delle periferie, ma sarebbe troppo limitativo e superficiale circoscrivere il problema a questa tematica: basta scorrere le foto dei combattimenti di queste bande per vedere bianchi con le teste rasate. I social sono un problema aggiuntivo: su alcuni canali, ad esempio Telegram, vengono postati i video delle risse. La Francia, dove in questo momento al dato dell’inflazione fa da contrappunto quello del minimo storico della disoccupazione, ha finora affrontato il problema con la mano sinistra, con l’aggravante degli errori commessi nell’organizzazione di eventi importanti, su tutti le misure sciagurate adottate in occasione della finale Champions 2022 Real Madrid-Liverpool allo stadio St.Denis. La vergogna di Marsiglia è l’anno zero. Il governo ha scaricato il problema violenza sui club. Vista l’inadeguatezza mostrata finora dai dirigenti del calcio, il pessimismo è d’obbligo.

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