Milano ha finalmente cominciato a interrogarsi sul modello di sviluppo della città. Fino a poco tempo fa era celebrato come l’ottava meraviglia del mondo, con una stampa complice e un po’ servile che applaudiva a ogni decisione del sindaco Giuseppe Sala. Oggi stanno venendo al pettine i nodi di uno sviluppo che ha privilegiato l’immobiliare, la cementificazione, e ha creato diseguaglianze ed esclusione.
Un gruppo di intellettuali e professionisti milanesi ha deciso di rivolgere su questi problemi 10 domande al sindaco, chiedendo le sue risposte su questioni cruciali: le diseguaglianze, lo sviluppo urbanistico, la cementificazione, l’inquinamento. I firmatari sono gli architetti Emilio Battisti, Paolo Deganello e Gianni Scudo, gli economisti Luciano Pilotti e Marco Vitale, il direttore di Arcipelago Milano Luca Beltrami Gadola, gli urbanisti Giancarlo Consonni, Giuseppe Longhi e Graziella Tonon, il critico d’arte Stefano Levi Della Torre, l’avvocato Veronica Dini, la giornalista Lucia Tozzi, l’ambientalista Guido Viale.
Queste 10 domande sono pubblicate sulla piattaforma IoScelgo e ora possono essere sottoscritte dai cittadini che condividono le preoccupazioni dei primi firmatari.
Le firme possono essere aggiunte a questo link.

Qui una sintesi delle domande:

1. Milano, le disuguaglianze

Sala ha affermato: “Ridurre le disuguaglianze non è solo un obiettivo etico, ma anche una condizione per la crescita”. Ma come mai ha fatto di Milano una città in cui aumentano le disuguaglianze?

2. Milano, gli affitti e le periferie

Sala ha dichiarato: “Le periferie sono la mia ossessione”. Ma l’aumento degli affitti del 43% ha costretto quasi 50 mila residenti a trasferirsi Milano. Non è che sono proprio i milanesi ad aver subito le conseguenze della sua “ossessione”?

3. Milano, l’assessore incompatibile

Perché ha nominato assessore all’urbanistica Giancarlo Tancredi, un ex dirigente dello stesso assessorato, in aperto contrasto con la delibera Anticorruzione secondo cui Tancredi è incompatibile?

4. Milano, il verde mangiato dal cemento

Sala ha dichiarato: “Aderisco ai verdi europei”. Adesione mai avvenuta. Ma con quale coerenza e dignità l’ha annunciata, dopo aver autorizzato la distruzione dei boschi del Campus Bassini e della Goccia? E dopo aver perso ben 12 milioni del Pnrr destinati alla creazione di 276 ettari di bosco?

5. Milano, l’inquinamento

Milano è una città inquinata. Il suo Piano Aria Clima propone di tagliare le emissioni di Co2 del 45% entro il 2030 e di azzerarle nel 2050. Non le sembra che il problema sia più urgente?

6. Milano, il regalo a Fs

Ha concesso a Ferrovie dello Stato di edificare per un valore di 3 miliardi con una plusvalenza di oltre 1 miliardo, mentre il Comune riceverà meno di 100 milioni. Le sembra di aver rappresentato l’interesse dei cittadini?

7. Milano, lo stadio di San Siro

Lei ha dichiarato che “lo stadio di San Siro deve essere demolito”. Ma come può negare che demolire il Meazza e realizzarne uno nuovo produrrà almeno 210 mila tonnellate di Co2, pari al 5% delle emissioni annuali di tutta la città?

8. Milano, paradiso fiscale dei costruttori

Il Comune fa pagare ai costruttori oneri di urbanizzazione bassissimi. Non crede che, dopo aver favorito la speculazione, sarebbe stato opportuno tassare di più chi ha costruito tanto, piuttosto che offrire un pretesto per aumentare ancora il costo delle case?

9 e 10. Milano, la cementificazione

Sala ha dichiarato di “dover convincere i cittadini a fidarsi e a partecipare”. Ma come possono fidarsi se lei si è opposto ai referendum cittadini sullo stadio? Ha infine affermato che “Milano deve essere laboratorio della transizione ecologica”. Ma come mai in questi anni ha consentito la cementificazione della città?

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