Arrestato un altro presunto complice dell’attentatore di Bruxelles, che ha colpito il 16 ottobre scorso: a perdere la vita furono due cittadini svedesi in trasferta per seguire la nazionale di calcio. Il sospetto si tratta di Lamjed K., un tunisino di 44 anni. L’uomo è sospettato di essere “collegato all’arma utilizzata durante l’attacco” da Abesalem Lassoued, il 45enne killer ucciso in una sparatoria la mattina dopo l’attentato. Lamjed K. è ora accusato di “omicidio e tentato omicidio in contesto terroristico e di partecipazione alle attività di un’organizzazione terroristica”. A riferirlo è la procura federale del Belgio.

Due giorni fa erano stati arrestati due uomini residenti nella regione di Parigi, anche loro sospettati di legami con l’attentatore di Bruxelles. Incriminati per associazione terroristica e complicità nell’omicidio dei due tifosi svedesi, sono stati posti in custodia cautelare. Solo 24 ore fa è stato fermato un altro presunto complice dell’attentato, trovato in possesso del fucile semiautomatico usato da Lassoued.

Nel frattempo in Belgio non si ferma l’allerta terrorismo. Il 25 ottobre un palestinese è stato arrestato in un hotel di Anderlecht per aver minacciato di voler “morire martire facendosi esplodere”. L’uomo aveva presentato domanda d’asilo lo scorso 26 settembre. Quando un mese dopo si è presentato a un servizio di sostegno ai migranti, ha minacciato la sua intenzione di compiere un attentato, precisando di aver saputo che tutta la sua famiglia era morta a Gaza. Denunciato subito alle autorità, è partita in tutto il paese una caccia all’uomo, fino alla notizia dell’arresto.

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