Qualche giorno fa, dopo aver letto la ricostruzione de ilfattoquotidiano.it delle spese sostenute per progettare la pista da bob di Cortina d’Ampezzo per le Olimpiadi invernali 2026, che non sarà mai costruita, l’onorevole Luana Zanella, veneziana, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera, ha deciso di presentare un esposto alla Corte dei Conti. Lo ha dichiarato la stessa parlamentare: ­­­­“Mentre prosegue il balletto di indiscrezioni, sollecitazioni, richieste attorno alla ‘grande torta’ delle Olimpiadi 2026, noi presenteremo nei prossimi giorni il nostro dossier alla Corte dei Conti perché vogliamo capire quanti soldi siano già stati usati e di fatto sprecati per la pista di bob a Cortina che non si farà”.

Trascorso il week end, da Venezia è trapelato che la Procura della Corte dei Conti del Veneto si è già attivata in autonomia. Probabilmente non ha ancora ricevuto i documenti dell’onorevole Zanella, ma i magistrati sono intenzionati a verificare quanto sia stato finora speso per i progetti della pista, sia da parte di Infrastrutture Milano Cortina 2026 (Simico) che degli altri soggetti pubblici che si sono occupati del progetto di abbattimento della vecchia pista “Eugenio Monti” utilizzata per i Giochi del 1956 e della costruzione di un nuovo impianto. Il costo finale, compreso lo strip-out delle strutture obsolete e la realizzazione di un museo che illustri la storia del bob, è stato fissato in 124 milioni di euro. Tutti finanziati dal governo. Una cifra che è lievitata nel tempo, se si pensa che nel dossier di candidatura ci si riferiva alla semplice ristrutturazione della “Eugenio Monti”, con una spesa di 42 milioni di euro. C’è poi stato un balzo a 62 milioni, quindi a 81 milioni di euro (a causa dell’aumento dei costi delle materie prime). Questa è la cifra indicata nel bando di gara andato deserto a luglio e riproposto a settembre sotto forma di procedura negoziata, con inviti ad alcune imprese. Il totale è di 124 milioni di euro perché comprende progetti, oneri, accantonamento di fondi rischi e tutta una serie di spese legate a un’opera di questa dimensioni e difficoltà tecnica.

I giudici contabili non mettono in discussione la decisione di costruire la pista, ma vogliono verificare se i ritardi abbiano causato un danno erariale. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti. Per capire se i giudici troveranno qualche spunto utile per procedere a contestazioni, bisogna attendere che acquisiscano i documenti da Simico e dagli altri enti interessati. La progettazione è avvenuta in fasi diverse, la prima svolta da Coni Servizi, la seconda dalla Regione Veneto che ha incaricato alcune ditte specializzate di redigere gli studi di fattibilità e di comparazione delle alternative. La terza fase, ovvero il progetto definitivo, è stato preparato da Simico, che per alcuni aspetti si è avvalsa di società esterne. Nel frattempo Simico ha affidato lavori, servizi, indagini geologiche, consulenze sul paesaggio. La pista ha quindi già avuto un costo. Non poteva essere diversamente, visto che il bando di gara deve elencare le caratteristiche tecniche di un’opera.

I magistrati vorrebbero, tra i molti aspetti, verificare la spesa di 40mila euro (scoperta da ilfattoquotidiano.it nel bilancio 2022) per realizzare un video in inglese di un minuto e mezzo collocato nella homepage di Simico e diventato la carta di presentazione delle Olimpiadi Milano Cortina. Il video fa ancora oggi bella mostra di sé nel sito ufficiale e magnifica una pista che non si farà. L’annuncio di una sede alternativa all’estero è stato dato il 16 ottobre da Giovanni Malagò, presidente del Coni e di Fondazione Milano-Cortina, alla 141. Sessione del Comitato Olimpico Internazionale che si è tenuta in India. E’ subito cominciato un balletto di voci, smentite, nuove ipotesi, che vanno dalla pista Saint Moritz (su ghiaccio naturale) ad altre venue olimpiche esistenti. Alcuni politici hanno rilancio la ristrutturazione della pista di Cesana Pariol, in Piemonte, utilizzata per i Giochi 2006 e poi abbandonata. Qualche organo di informazione veneto sostiene ora che l’ipotesi di Cortina non sia ancora tramontata, anche se il governatore Luca Zaia ha spiegato una settimana fa che servirebbero almeno 50 milioni di euro in più. Il che significherebbe un nuovo bando di gara, quando i tempi per costruire l’opera non ci sono più. La decisione tra poche ore. Il consiglio di amministrazione di Fondazione si riunisce infatti a Milano il 24 ottobre.

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