Manco da mesi perché una condizione di disabilità gravissima a volte decide di scombinare programmi e abitudini. Manco perché l’età avanza e i miei tempi di recupero si indeboliscono ma eccomi qui al primo gesto di ripristino. Da questo spazio ripartiamo una volta in più.

Ce la siamo vista brutta ma abbiamo costruito tanto è da qui ripartiamo.
Diletta compie 25 anni. Chi mi disse che avrei fatto i capelli bianchi dimentico di aggiungere che sarebbero stati anche radi.
Diletta ha vinto svariate prove durissime e noi tutte siamo state con lei. Abbiamo lavorato e cercato di portare avanti con lei e per lei e per chiunque viva la condizione di perenne “mondo contro e di burocrazia del paradosso”. Abbiamo urlato ridendo e piangendo la nostra esperienza affinché possa servire a conoscere meglio la dignità umana.

È così che, attraverso le parole di una delle sorelle di Diletta, voglio dedicare questo pensiero per il compleanno di Diletta in particolare a fratelli e sorelle che vivono la condizione di fratello di persona con disabilità. Ma anche a tutti o genitori che vivono con l’ansia interiore incessante di sbagliare, di togliere qualcosa o di aggiungere troppo. A volte fa bene fermarsi e osservare in silenzio che il sereno dopo la tempesta è veramente meraviglioso.

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Gli auguri di Disna per Diletta

Ti ringrazio per avermi insegnato ad amare la vita e ad apprezzare quello che c’è di bello ogni giorno.
Mi hai fatto capire che niente è scontato, ma che basta poco per essere felici. Mi hai donato la libertà più grande, che è quella di avermi insegnato a non fermarmi a ciò che si vede, e di usare ogni piccolo dolore per creare qualcosa di bello.

Ho capito che non esistono barriere al bene che due persone si possono volere: mi hai insegnato a camminare facendomi aggrappare alla tua carrozzina, mi hai insegnato a rivoluzionare i giochi affinché potessero essere quelli adatti a noi, mi hai insegnato ad aiutare il prossimo e a chiedere aiuto qualora ne avessi bisogno facendomi capire che farlo non ti toglie dignità, anzi. Mi hai insegnato a fidarmi, ma soprattutto mi hai insegnato a lottare.

A lottare non contro la tua condizione, ma contro quegli sguardi di pena e di pietà, contro chi ha paura di approcciarsi a qualcuno che è diverso da lui, contro i diritti negati, contro chi è stato invidioso di vederci felici. Poco importa che sia stata sempre io a darti da mangiare nonostante sia tu la mia sorella maggiore, perché l’insegnamento più grande nessun altro poteva darmelo. Vederti ogni giorno svegliarti felice e lottare per ciò che vuoi, come lo vuoi, desiderando sempre di più, è stato l’esempio che nessun’altra sorella mi avrebbe potuto dare.

Sono venticinque anni che il mondo ha avuto un grande dono.
Ti spingerò con la carrozzina fino alla luna, e so che sarai sempre pronta ad investire chi tenterà di farmi del male. Ti voglio troppo bene.

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Auguri a tutte le famiglie che, sedendosi nel silenzio della quiete dopo la tempesta, possono gioire del senso più profondo della vita.

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