È durato circa due ore un vertice sulla giustizia a palazzo Chigi a cui ha partecipato anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Presenti, oltre alla premier, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il viceministro Francesco Paolo Sisto (Forza Italia), il sottosegretario Andrea Delmastro (Fratelli d’Italia) e Giulia Bongiorno (Lega), presidente della Commissione Giustizia del Senato dove è in discussione il ddl Nordio sul processo penale varato a giugno. Si è trattato di un check-up sull’andamento delle riforme, a riprova della grande attenzione che questo governo pone alla giustizia”, ha detto Sisto all’Ansa.

Tra i temi sul tavolo il più importante è quello della prescrizione: in commissione alla Camera è stato adottato come testo base il ddl del forzista Pietro Pittalis, che propone il ritorno alla disciplina della legge ex Cirielli (approvata sotto il terzo governo Berlusconi) con l’abolizione sia del blocco del termine di estinzione dopo la sentenza di primo grado (introdotto dalla legge Bonafede del 2019) sia dell’improcedibilità (inventata dalla riforma Cartabia del 2021). Nei giorni scorsi però è stato depositato un emendamento firmato da tutte le forze di maggioranza che prevede il ritorno a un sistema simile alla vecchia legge Orlando: il termine resta sospeso per un massimo di 36 mesi, 18 dopo la sentenza di primo grado e altrettanti dopo quella d’Appello.

Martedì in Commissione inizierà l’esame delle proposte di modifica, ma è possibile che a breve il governo intervenga con un proprio emendamento o addirittura con un disegno di legge. “Domani si voterà in Commissione Giustizia sulla prescrizione. Pare che la maggioranza e il governo si incontreranno oggi a palazzo Chigi. Significherebbe due cose: ministero Giustizia un po’ commissariato e idee ancora poco chiare alla vigilia. Speriamo non inventino pasticci“, ha twittato nel pomeriggio il deputato di Azione Enrico Costa, firmatario di un emendamento analogo a quello della maggioranza.

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