Diversamente da quanto previsto il decreto Energia non sarà discusso al Consiglio dei ministri odierno. Molti giornali davano oggi l’approvazione del testo quasi per certa ma, secondo quanto si apprende, l’esame sarebbe rinviato alla prossima settimana. Lo spostamento indica una mancata intesa tra le forze di maggioranza rispetto ad alcuni aspetti del testo di legge, in particolare il rinvio della fine del mercato tutelato. Si tratta della formula che interessa ancora circa il 30% degli utenti di gas e luce e che prevede la periodica determinazione delle tariffe da parte dell’Arera, l’autorità del settore. Una soluzione che, negli ultimi, e anomali, due anni e mezzo ha consentito in media impostanti risparmi. Tra gli altri punti del decreto ci sono gli incentivi per lo sviluppo di fonti rinnovabili e le misure per le imprese energivore, ossia con consumi superiori a 1 GWh.

Stiamo alla fase di rivedere le “virgole” del dl energia “che va o dovrebbe andare in consiglio dei ministri questo pomeriggio”, aveva affermato nella tarda mattinata il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto. “Non sempre si può essere d’accordo ma il confronto porta a un punto di equilibrio. Il decreto di oggi avrà tanti elementi rilevanti, alcuni riguardano correzioni di percorso”, aggiunge il ministro citando le misure per le imprese energivore sul gas e l’elettricità. “Alcune parti – spiega Pichetto – sono più tecniche, alcune di valenza molto politica”.

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