Vera e propria icona del Manchested United e dell’Inghilterra, 758 presenze con il club e 106 con la maglia della Nazionale, una Coppa del Mondo vinta nel 1966 e, nello stesso anno, pure il Pallone d’Oro: con una prestigiosa carriera alle spalle e dopo tre anni in cui ha sofferto di demenza, Sir Bobby Charlton è morto, all’età di 86 anni, nella mattinata di sabato 21 ottobre. Il grande attaccante inglese è scomparso circondato dall’affetto dei familiari: la moglie Lady Norma, le loro due figlie Suzanne e Andrea, e i nipoti.

A diffondere la notizia è stata proprio la famiglia del giocatore. “È con grande tristezza che condividiamo la notizia che Sir Bobby è morto pacificamente nelle prime ore di sabato mattina”, hanno dichiarato. “La sua famiglia desidera ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alle sue cure e le tante persone che lo hanno amato e sostenuto. Chiediamo che la privacy della famiglia sia rispettata in questo momento”.

Nato ad Ashington l’11 ottobre 1937, Charlton è considerato uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi. Capitano del Manchester United, guidò la squadra alla conquista della sua prima Coppa dei Campioni. Con il club inglese vinse inoltre tre campionati e una FA Cup. Per più di quarant’anni è stato il capocannoniere sia dello United, con 249 gol, sia dell’Inghilterra, con 49 reti, prima di venire superato da Wayne Rooney. Fino al 2008 ha mantenuto anche il record di presenze con i Red Devils, prima di essere superato da Ryan Giggs.

Charlton è stato anche l’ultimo calciatore della squadra sopravvissuto al disastro aereo di Monaco di Baviera del 1958. Dopo la sua morte, Sir Geoff Hurst, autore della tripletta nella vittoria per 4-2 contro la Germania Ovest a Wembley, è rimasto l’unico calciatore ancora in vita ad aver vinto la Coppa del Mondo nel 1966, l’unica della Nazionale inglese. Nel 1994 la Regina Elisabetta II lo nominò Cavaliere della regina.

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