Dopo il sopralluogo della squadra mobile avvenuto la notte dello scorso 17 ottobre nei sotterranei del condominio di via del Ciclamino a Rimini, si fa sempre più strada l’ipotesi che ad assassinare la 78enne Pierina Paganelli sia stata una persona che lei conosceva. L’anziana che la sera del 3 ottobre stava rincasando a bordo della sua auto dopo aver fatto ritorno da un raduno di preghiera dei testimoni di Geova a cui era solita partecipare, è stata colpita a morte con 17 coltellate intorno alle 22.15 e il suo cadavere è stato ritrovato la mattina seguente dalla nuora Manuela Bianchi nell’area che, attraverso due porte tagliafuoco, separa i box dalle scale che conducono agli appartamenti.

Ciò che porta gli inquirenti ad ipotizzare che l’omicida sia una persona vicina alla vittima si basa su molteplici elementi, l’ultimo dei quali è stato fornito da una telecamera di videosorveglianza fatta installare da un condomino all’interno del proprio garage allo scopo di scoraggiare eventuali ladri, dispositivo che non ha potuto captare immagini eloquenti ma, grazie al fatto che i box del complesso abitativo sono forati, ha potuto cristallizzare rumori molto significativi tra cui le grida della vittima in balia del suo aggressore e un audio molto importante nel quale si udirebbe una voce maschile che saluta l’anziana pronunciando “ciao” prima di colpirla a morte. Quest’ultimo particolare è dirimente per stabilire che con ogni probabilità Pierina Paganelli conosceva il suo assassino e grazie alle indagini fonometriche e al supporto tecnico anche della Scientifica di Roma si potrà isolare il sonoro dagli altri rumori ambientali in modo da poterne decifrare elementi focali come l’intonazione, l’accento ed eventuali inflessioni dialettali. Nel frattempo sono stati prelevati campioni di dna alla nuora nonché dirimpettaia di Pierina, Manuela, ad un vicino di casa della stessa, Louis Dassilva, con il quale si presume che Manuela avesse una relazione extraconiugale e al fratello di Manuela, Loris Bianchi.

Un’altra considerazione che porta gli investigatori a ritenere che l’omicidio di Pierina sia avvenuto per mano di persone a lei vicine è la brutale aggressione di cui a maggio è rimasto vittima il figlio, Giuliano Saponi, marito di Manuela Bianchi. L’uomo, che si stava recando al lavoro in bicicletta, fu ritrovato privo di conoscenza sul ciglio della strada poco lontano da casa e l’ipotesi iniziale di un incidente provocato da un pirata della strada venne successivamente accantonata dagli inquirenti che, avendo riscontrato traumi e ferite gravi al volto e alla testa, optarono per un pestaggio da parte di un aggressore che probabilmente voleva provocare la morte di Saponi.

Dopo un lungo periodo di ricovero ospedaliero e di riabilitazione successiva allo stato di coma, il figlio di Pierina che continua a non ricordare nulla dell’accaduto, avrebbe dovuto essere dimesso proprio nei giorni immediatamente successivi all’omicidio della madre e questo porta a sospettare che l’assassino, non essendo riuscito a portare a termine l’esecuzione di Giuliano Saponi, abbia deciso di rivalersi su Pierina e di infliggerle ben 17 coltellate per accertarsi che l’anziana non sarebbe potuta sopravvivere all’agguato.

Gli inquirenti hanno attenzionato la nuora di Pierina, Manuela, e Louis Dassilva, l’uomo con cui Manuela sembrerebbe intrattenere rapporti intimi: tra i punti poco chiari della vicenda ci sarebbero alcune ferite notate sulle braccia di Dassilva che, dal canto suo, afferma di essersele procurate in un incidente in moto e la modalità del ritrovamento del corpo di Pierina da parte di Manuela che dichiara di non aver riconosciuto la suocera, di aver scavalcato il corpo e aver chiesto aiuto ai vicini di casa pensando si trattasse di un’altra persona.

Su quest’ultimo punto non ha saputo fare chiarezza nemmeno Loris Bianchi, fratello di Manuela, la cui abitazione insieme a quella di Manuela è stata perquisita dagli inquirenti. Loris Bianchi infatti, incalzato dalle domande di Federica Panicucci durante la trasmissione Mattino 5, ha ammesso di non sapere il motivo per cui Manuela, dopo aver rinvenuto il corpo della suocera riverso in una pozza di sangue, non si sia accertata delle condizioni dell’anziana e abbia imboccato le scale per chiedere ad un vicino se si trattasse del cadavere della propria madre. Domande e dubbi che paiono molto più di una semplice suggestione e che spingono gli inquirenti a indagare nella cerchia ristretta delle persone più vicine alla povera Pierina.

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