Solidarietà politica bipartisan a Giorgia Meloni per la crisi del suo rapporto con il conduttore tv Andrea Giambruno, interrotto dalla premier dopo i fuorionda trasmessi da Striscia la Notizia, in cui il giornalista flirta in modo piuttosto spinto con alcune colleghe sul posto di lavoro. Immediate le reazioni social di entrambi i vicepresidenti del Consiglio: “Giorgia, ti abbraccio”, twitta Antonio Tajani, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia; “Un fortissimo abbraccio a Giorgia, con la mia amicizia ed il mio sostegno. Avanti a testa alta!”, scrive il leader della Lega Matteo Salvini, a capo del dicastero delle Infrastrutture. “Siamo al tuo fianco, forza Giorgia”, è invece il messaggio comparso sui social di Fratelli d’Italia.

Più articolato il tweet di Carlo Calenda: “Tutta questa vicenda è abbastanza sconcia. L’uso strumentale dei fuori onda da parte di reti tv collegate a partiti politici, la richiesta assurda che delle frasi (volgari) di Giambruno risponda Meloni. Il tutto con di mezzo una bimba di sette anni che deve poter fare una vita normale”, scrive il numero uno di Azione. “Io sono un avversario di Giorgia Meloni ma oggi ha tutta la mia solidarietà. Così in Italia non si produrrà mai nulla tranne il fango, finché il fango non sommergerà tutti e tutto”, argomenta. Ma espressioni di vicinanza arrivano anche dal Pd, con l’eurodeputata Alessandra Moretti: “Restare donne oltre i ruoli che si ricoprono non è un’impresa facile. L’amore per i nostri figli ci rende le rocce che siamo e ci fa scegliere per il meglio. La ragione di tutto sta lì. Un abbraccio a Giorgia Meloni che ha agito in un momento difficile da donna libera. Ora le lascino fare la madre”.

Una vena di polemica invece nel tweet del deputato dem Alessandro Zan, responsabile Diritti del partito: “Almeno lasciate in pace le famiglie che vogliono stare insieme”, scrive, aggiungendo l’emoji di un arcobaleno. Da Foggia interviene sulla vicenda il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte (video): “Qui vorrei esprimere solidarietà a Giorgia Meloni come persona, come donna e come madre”, dice. “Giorgia Meloni presidente del Consiglio attuale per me è un avversario politico, ma io non auguro nemmeno all’avversario politico di dover assumere scelte di vita personali sotto una pressione mediatica così forte come è successo. Detto questo”, aggiunge però, “consegno a futuro dibattito un’annotazione in punta di piedi. Invito la destra ad evitare di elaborare modelli culturali che poi si vogliono imporre a tutti i cittadini. Modelli culturali impregnati di forte ideologia costruita su modelli astratti come la “famiglia del Mulino bianco” che poi si rivelano, quando proposti con ideologia, arroganza e prepotenza, poco rispettosi delle scelte di vita personali che poi loro stessi non riescono a tradurre in pratica, data la complessità della vita”.

Simile il punto di vista del segretario di +Europa, il deputato radicale Riccardo Magi: “A noi non appassiona occuparci delle questioni personali della presidente del Consiglio, tantomeno di quelle private. Vorremmo che lei facesse lo stesso con tutti gli italiani. Chiedo perciò ai politici di maggioranza di astenersi da ora in poi dal fare a chiunque la morale sulla famiglia tradizionale. La famiglia tradizionale non esiste, è un feticcio ideologico che nemmeno loro stessi riescono a onorare. Perché a questo punto, la caccia alle streghe fatta da questo governo a qualsiasi forma di famiglia diversa da quella del “Mulino Bianco” appare solo come una grande ipocrisia”, scrive.

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