Il mondo dello sport sfiducia platealmente l’uomo del governo nello sport. Il ruolo di Fabio Caiazzo nel Cda della partecipata “Sport e Salute” diventa l’ennesimo oggetto di scontro fra istituzioni politiche e sportive, con tanto di interrogazione parlamentare e fuoco di fila bipartisan: scelto dall’esecutivo (in particolare dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara) nonostante una radiazione in sede sportiva, ora gli enti di promozione (il mondo da cui lui stesso proviene) ne chiedono la sospensione.

Il nome di Caiazzo aveva già fatto storcere il naso al momento dell’annuncio, adesso è proprio un caso: il coordinamento degli Eps (gli organismi che raccolgono le attività e le associazioni al di sotto delle Federazioni; per intenderci, praticamente tutte le palestre o i tornei amatoriali appartengono a un ente) hanno scritto al ministro Andrea Abodi, ai vertici della società e al presidente del Coni Giovanni Malagò chiedendo un intervento ufficiale. Due le motivazioni: da una parte il mancato rispetto della condanna (Caiazzo, radiato dall’Asi, si è ricollocato come direttore generale in un altro ente, Libertas); e poi il potenziale conflitto di interesse, visto che Caiazzo risulta tutt’ora ricoprire quest’ultima carica, pur essendo entrato nel Cda della società governativa. Di tutto questo l’esecutivo non ha tenuto minimamente conto al momento della scelta.

Il documento, che è praticamente unitario (è approvato da tutti gli enti tranne che dal suo, Libertas), ha una valenza particolare non solo per ciò che chiede, ma anche e soprattutto per ciò che implica politicamente. Il paradosso, infatti, è che questa bordata all’uomo nominato dal governo arriva proprio dall’interno del governo stesso, in particolare dal sottosegretario Claudio Barbaro, che pur occupandosi di ambiente in quota Fratelli d’Italia, rimane legatissimo allo sport come storico presidente dell’Asi, uno degli enti di promozione più influenti. C’è (anche) la sua firma nell’attacco diretto a Caiazzo (è stato l’Asi a radiarlo, e ora chiede l’estensione della sentenza), e quindi a chi lo ha nominato, cioè l’ala salviniana della Lega, da cui Barbaro è uscito malamente tempo fa.

Non finisce qui, perché adesso la mozione degli Eps diventerà addirittura un’interrogazione parlamentare, presentata però dal deputato Pd, Mauro Berruto. Il solito tutti contro tutti della politica sportiva, in cui Fratelli d’Italia e Partito Democratico si ritrovano stranamente dalla stessa parte. Troppo perché Abodi potesse ignorare la questione: “Ho letto la lettera firmata dagli Eps, è un tema che mi è stato già sottoposto in queste settimane e sul quale c’è la mia massima attenzione“. Ora che se n’è accorto anche il ministro, non resta di sapere cosa ne pensa.

Twitter: @lVendemiale

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