Polemica al calor bianco a In Onda (La7) tra il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove e la vicedirettrice de La Stampa Annalisa Cuzzocrea sul caso della giudice Iolanda Apostolico, attaccata ormai da molti giorni da Lega e da Fratelli d’Italia per l’ordinanza con cui ha disapplicato il decreto Cutro sull’immigrazione.
Il parlamentare meloniano conferma pienamente la linea della destra: “In quell’ordinanza choc tutto trasudava di ideologismo. Abbiamo poi compreso con quel video del 2018, che ha una forza retro-illuminante pazzesca, chi fosse il giudice. Abbiamo scoperto che i magistrati ora vorrebbero essere anche insindacabili. L’insindacabilità – aggiunge – per Costituzione credo che esista solo in Iran per gli ayatollah. Noi ci riserviamo il diritto di contestare un’ordinanza fatta da una persona militante che si scagliava contro la polizia urlando “assassini””.
Insorge Cuzzocrea che smonta le affermazioni di Delmastro: “Non è vero, non ha minimamente urlato”.

“Benissimo, ma ha partecipato alla manifestazione – rilancia l’esponente di Fdi – Io non ci vado in quella folla ululante e rigurgitante insulti“.
“C’erano anche gli scout e le associazioni cattoliche. Se lei dice bugie, io devo replicare“, ribatte la giornalista.
Delmastro cita poi il secondo video e Cuzzocrea commenta: “Già, esce per caso. Volevo comunque dirle che l’ordinanza della giudice Apostolico non è insindacabile, come dice lei, perché c’è il ricorso in Cassazione”.
Il sottosegretario risponde: “I magistrati stanno dicendo che noi non potremmo discutere di quella sentenza”.
“No – replica Cuzzocrea – i magistrati hanno detto che non si possono schedare i giudici e che non si possono tirare fuori video in modo intimidatorio contro la magistratura. Io credo che sia molto grave il modo in cui state usando quei video. Che dopo 5 anni venga fuori un video che non è mai stato pubblicato prima da nessun organo di stampa è grave“.

Delmastro nega che da parte della destra ci sia stato un dossieraggio, ma la giornalista ribadisce: “Quella al porto di Catania non era una manifestazione politica. C’era gente che si è mobilitata sul molo in solidarietà a persone che stavano soffrendo molto e che erano bloccate su una nave perché qualcuno si è inventato che si potevano chiudere i porti. Stiamo sottovalutando tutti l’effetto intimidatorio di questo tipo di atteggiamento nei confronti dei giudici – continua – Andare a profilare un giudice per dimostrare che le sue sentenze sono viziate e farlo da una posizione di potere enorme, perché lei è sottosegretario alla Giustizia, Salvini è un ministro, Meloni è presidente del Consiglio, è gravissimo in una democrazia. Succede in Tunisia, in Polonia e in Ungheria“.

Delmastro ribadisce: “Quindi sindacare sull’operato di un magistrato è grave? Io non ho profilato nessuno, è uscito il video di una manifestazione pubblica e questo non è affatto dossieraggio o profilazione. Lei è autorizzata a controllare tutte le manifestazioni a cui sono andato io. Non mi sento intimorito o intimidito. Nel mio caso addirittura hanno riesumato le magliette che indossavo a 14 anni“.
Sì, erano delle magliette terribili“, commenta Cuzzocrea.
Il riferimento è alla t-shirt indossata dal sottosegretario in un’immagine postata da lui stesso sui social lo scorso febbraio. La maglietta in questione è dei Gesta Bellica, una band nazirock veronese degli anni ’90, che era una specie di istituzione nella musica d’area dell’ultradestra e che nel 2004 compose la canzone “Il capitano”, dedicata a Erich Priebke, l’ex ufficiale delle SS condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Ma Delmastro non la prende bene e passa alle maniere ‘forti’: “No, quelle mie magliette non sono terribili. E se lei lo dice, la querelo stasera. Quelle magliette non c’entrano niente con quello che è stato scritto. Hanno preso le magliette di quando avevo 14 anni (la foto diffusa sui social, in realtà, non sembra risalire al 1990, ndr) e si sono inventati che sarebbero le magliette di un gruppo musicale che neanche conosco”.
“Ah, ecco, fa bene a dirlo”, commenta Cuzzocrea.

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