Il bello del calcio è che talvolta una piccola partita di una competizione puramente locale può assumere un significato storico e generare un’eco internazionale. La Coppa d’Austria è materia per hipster calcistici terminali, eppure martedì nel secondo turno si è giocato un match importante e curioso, dove il risultato finale – scontato fin dalle prime battute – rappresentava solo un’appendice statistica. Per la prima volta è andato in scena il derby di Salisburgo, ma non una sfida stracittadina qualunque, bensì Austria contro Red Bull. Vale a dire la sfida tra la società creata dai dissidenti dell’operazione effettuata quasi vent’anni fa dalla famosa bevanda energetica contro, appunto, quella che a detta loro ha usurpato con la forza dei soldi un club storico, togliendogli tutto: nome, logo, colori sociali e persino l’anno di fondazione.

La storia è nota. Il 13 giugno 2005 venne ufficializzata l’acquisizione da parte di Red Bull dell’Austria Salisburgo. Inizialmente il consiglio direttivo dei bianco-viola aveva accolto con entusiasmo l’interesse della Red Bull, dal momento che la società non navigava in buone acque finanziarie e una sponsorizzazione importante avrebbe fatto molto comodo. Tuttavia i progetti dei Bullen erano ben altri, come il network costruito negli anni a venire ha dimostrato. Salisburgo, sede dell’azienda, era il primo, radicale passo. Dopo aver cambiato la ragione sociale, i colori e lo stemma del club, la Red Bull aveva tentato di offrire un piccolo contentino a i tifosi infuriati concedendo l’utilizzo del colore viola sui calzettoni dei portieri e sul logo Adidas presente sulle maglie. Un gesto che esacerbò ulteriormente gli animi, venendo considerato un autentica presa in giro. Il 7 ottobre 2005 i tifosi ribelli fondarono una nuova Austria Salisburgo, adottando i vecchi colori sociali. Per i titolari dell’iniziativa si trattava di una rifondazione, in quanto consideravano la società una continuazione della storica Austria Salisburgo nata nel 1933 e che nel corso della propria storia aveva messo in bacheca anche tre campionati austriaci (1994, 1995, 1997). A livello ufficiale e statistico però non è così: l’attuale Austria Salisburgo è un club nato 18 anni fa.

La nuova compagine ha dovuto ripartire dal livello più basso della piramide calcistica austriaca, ovvero il settimo, rendendosi protagonista nei primi anni di un’ascesa sorprendentemente rapida, considerando anche che alcuni dei tifosi fondatori giocavano regolarmente in prima squadra. Con quattro promozioni consecutive, nel 2009 l’Austria Salisburgo era già nella Regionalliga, la Serie C austriaca. L’anno successivo arrivò il primo scontro con la propria nemesi: non il Red Bull Salisburgo vero e proprio, che si trovava due livelli più in alto, ma con il Red Bull II, sconfitto 2-1. “È il più grande dito medio che avremmo potuto fare a questi prepotenti”, commentò un tifoso a fine partita. “È come una mosca che ti ronza attorno”, fu la replica di un supporter dei Bullen. “Ti da fastidio ma una volta levatasi di torno continui la tua vita come prima”. Quell’anno infatti il Red Bull II vinse il campionato. Nelle stagioni successive ci sono stati altri incroci, con l’Austria Salisburgo vincente in 9 occasioni su 14 incontri, nonostante si trovasse di fronte una società che stava costruendo un settore giovanile tra i migliori d’Europa. Peggio invece è andata con il Liefering – la squadra satellite del Red Bull Salisburgo, mai battuta dai bianco-viola nei rari incroci tra le due squadre – presenza fissa nella 2.Liga, la B austriaca, categoria affrontata una sola volta l’Austria Salisburgo, nella stagione 2015/16.

Il derby di martedì non è stata la prima partita tra club nati da un divorzio traumatico capace di generare un’eco internazionale. Nel 2012 in FA Cup si sfidarono MK Dons e AFC Wimbledon, con i secondi nati per protesta contro il vecchio Fc Wimbledon, che aveva deciso di trasferirsi a 90 chilometri dalla propria città, a Milton Keynes appunto, cambiando nome societario. Nessun incrocio invece finora tra il Manchester United e il Football Club United of Manchester, società fondata da ex tifosi dei Red Devils dopo l’arrivo a Manchester della famiglia Glazers. Tornando alla Coppa d’Austria, la partita sul campo non aveva storia già sulla carta, vedendo di fronte la capolista della terza divisione contro la capolista della Bundesliga, nonché squadra vincitrice di quattro delle ultime cinque coppe, senza dimenticare le più che dignitose campagne europee, Champions inclusa. Incontro quindi scontato e così è stato. Alla MGG Arena di Grödig il Red Bull Salisburgo ha battuto l’Austria Salisburgo 4-0.

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