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Arrestata la bambola assassina Chucky: lo strano caso e la paura nelle strade di una città messicana

Secondo quanto riportano i quotidiani locali per le strade di Coahuila, nel nord est del Messico, un tizio di nome Carlos N. per diverso tempo ha utilizzato una copia di Chucky di circa un metro per spaventare i passanti in strada

di Davide Turrini

La polizia ammanetta la bambola assassina, poi scattano foto con lei e le pubblicano sui social. Sembra un plot di un film horror con protagonista la vera Chucky del celebre film del 1988 e quasi quasi lo è. Intanto l’antefatto. Secondo quanto riportano i quotidiani locali per le strade di Coahuila, nel nord est del Messico, un tizio di nome Carlos N. per diverso tempo ha utilizzato una copia di Chucky di circa un metro per spaventare i passanti in strada. Diciamo una forma piuttosto stramba per ottenere qualche spicciolo.

Solo che parecchie “vittime” dello scherzo invece di lasciare monetine sono corse al commissariato per denunciare l’accaduto e il mezzo colpo avuto. A quel punto alcuni poliziotti messicani del dipartimento di polizia di Monclova sono intervenuti e hanno fermato l’uomo, accusando lui e la bambola di disturbo alla quiete pubblica e per aver messo a rischio l’integrità altrui, infine requisendo il pupazzo. I poliziotti però non si sono trattenuti e hanno voluto scherzare a loro volta ammanettando la bambola Chucky e facendosi fotografare di fianco ad essa.

Bambola che peraltro ha in mano un coltellaccio, proprio come nel film. Foto e video pubblicati sui social sono diventati in pochi istanti, ca va sans dire, virali. Tutto bene? No, perché se da un lato l’agente che ha ammanettato la bambola Chucky è stato rimproverato per un comportamento in servizio non adeguato, il signor Carlos è stato rilasciato. E Chucky? Beh, i poliziotti non l’hanno più trovata. Insomma, meglio non passeggiare tra le strade di Coahuila nelle prossime ore, potreste fare brutti incontri.

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