“Mia madre si è sciolta in una bacinella di acqua saponata, non lo sa nessuno. Se qualcuno sapesse come sono andate le cose, mi darebbe della bestia, dell’assassino sordido e sinistro. Stamattina presto lei ha cominciato a chiamarmi urlando senza posa dalla cucina, le sue grida mi provocavano esplosioni dolorose alle tempie”.

Dialoghi in cielo, di Can Xue (traduzione di Maria Rita Masci; Utopia Editore), è una riuscita raccolta di racconti capace di analizzare la Cina senza cadere in qualche facile presa di posizione nei confronti del sistema politico contemporaneo. Sono storie metafisiche, di metamorfosi, di figure allucinate che si muovono in uno spazio immateriale altrettanto stralunato. Protagonista/Antagonista rimane la figura della “madre” (forse metafora della madrepatria Repubblica Popolare Cinese), madre che si scioglie in un catino d’acqua, sommersa dall’odio del figlio accusato di essere disobbediente, madre che diventa proiezione di altre figure-esperienze del quotidiano (l’infanzia, l’amore, i rapporti familiari, la solitudine) in racconti dove colonne di ghiaccio precipitano dal cielo, anime confuse vagano senza meta, gli innamorati vivono in stato di dormiveglia in una criptica dimora fuori dal tempo e dallo spazio.

Con uno stile (e delle tematiche) che a tratti mi hanno ricordato quello dell’autore giapponese Medoruma Shun (penso soprattutto a Gocce d’acqua e altri racconti), Can Xue riesce a tessere un mosaico riuscito delle inquietudini e delle incomprensioni del vivere, trasformandolo in una dimensione altra.

Non fraintendetemi, non ho nessuna intenzione di passare per una sacerdotessa o qualcosa del genere. L’unica ragione per cui non ho rivelato niente alla polizia sta nel fatto che non voglio affidare alla legge la decisione della pena da infliggere ai due colpevoli”.

Confessioni, di Minato Kanae (traduzione e postfazione di Gianluca Coci; Atmosphere Libri), è un riuscito, e disturbante, thriller psicologico che affronta il tema della vendetta e dell’inganno. Un’insegnante di scuola media, attraverso una confessione pubblica, rivela alla classe l’intento di lasciare per sempre l’insegnamento dopo che la figlia di quattro anni è annegata in piscina, assassinata. Nel corso della confessione l‘insegnante dichiara che i due assassini sono presenti in aula, facendo capire di chi si tratta e affermando che non ha in mente di denunciarli alla polizia. Da qui il romanzo prosegue trasformandosi in una vicenda morbosa, agghiacciante e crudele, dove l’Io narrante e la focalizzazione cambiano costantemente, impedendo pause di lettura, grazie a un travolgente ritmo narrativo. Un testo che affronta il disagio e il male di vivere giovanile (hikikomori e bullismo) e che è forte denuncia del sistema giapponese, eretto sul culto della supremazia collettiva a scapito dell’individuo e dell’originalità.

Confessioni è un romanzo di lucida follia ritorsiva, attuale e scritto con un ritmo che, dal punto di vista psicologico, si può considerare al cardiopalma.

“Certamente, penso che a guardarmi da fuori non sia cambiato nulla. Svolgo il mio lavoro come di consueto e come di consueto vivo e interagisco con i colleghi. Eppure nel mio cuore c’è qualcosa di diverso dal giorno in cui ho parlato con Isoda. Affrontando il lavoro con un’ottica positiva, mi accorgo di molte cose di cui finora non mi ero ancora accorta. Tra queste, una in particolare. Il direttore del negozio mi osserva spesso con aria stranamente irrequieta”.

I libri salveranno il mondo, di Hayami Kazumasa (traduzione e postfazione di Deborah Marra; Atmosphere Libri), è un divertente romanzo dedicato al misterioso mondo librario. La protagonista, una giovane impiegata in una libreria, lamentosa e incapace di cambiare la sua situazione retributiva considerata economicamente frustrante, narra le vicende del quotidiano affiancata da personaggi secondari capaci spesso di rubarle la scena, su tutti il direttore stralunato, che suggerisce la lettura di un manuale motivazionale con 77 strategie per ridare entusiasmo ai lavoratori.

Diviso in sei episodi (quasi sei atti di una pièce teatrale), il romanzo di Hayami Kazumasa fa riflettere sul valore dei libri e sul senso di libertà infuso da essi, sviscera chi sono i librai, quali sono i meccanismi che muovono le case editrici e che rapporto ha chi pubblica i libri con essi. Ne nasce una storia irriverente, fatta di imperfezioni umane, grandi slanci di entusiasmo e piccoli momenti di abbattimento quotidiano.

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