Se per la cultura musicale italiana il nome Rugginenti ha per per più di mezzo secolo rappresentato un’eccellenza dell’editoria di settore, con autori di assoluto prestigio e titoli tra i più importanti nella storia della nostra didattica musicale, per chi ha avuto la fortuna, il privilegio e l’onore di conoscere personalmente il fondatore della nota casa editrice milanese, Gianni Rugginenti, quel nome senza dubbio ha rappresentato molto di più. Perché, come lucidamente afferma Quirino Principe nella prefazione al volume Sono nato da un sorriso, il libro biografico sulla vita di Gianni Rugginenti scritto da Giovanni Marchisio: “(…) egli è sempre stato un’energia sdrammatizzante annunciata da un sorriso, sincero come ve ne sono rarissimi, e un luogo movimentato da inventiva da visitare con felice curiosità, architettato e arredato con oggetti imprevedibili, quasi sempre sorprendenti”. Un’inesauribile fonte di ispirazione, un faro di gentilezza, cortesia, garbo e umanità, un irriducibile esempio di coraggio, speranza, fiducia e audacia: questo, ma non solo, è stato Gianni Rugginenti, “un naïf non artefatto”, come ancora una volta abilmente descrive Quirino Principe.

Non solo, perché quell’uomo che, coerentemente col suo stile, imprevedibile e inatteso, senza troppo preavviso è venuto a mancare appena qualche giorno addietro, ispirato da una profondissima fede religiosa, da un’incrollabile fiducia in quel Dio cristiano che ha posto al centro di tutta la sua avventura umana e professionale, ha saputo con cura, delicatezza e passione intessere una rete di rapporti di invidiabile manifattura, di prestigiosa caratura, di indiscusso valore, tali cioè da dar vita a progetti editoriali, culturali e musicali di primissimo piano nella vita scolastica, accademica e universitaria del nostro Paese: quasi inutile dunque menzionare titoli quale il più diffuso Manuale di storia della musica d’Italia, quello in quattro tomi firmato da Elvidio Surian e nato da una visione, un approccio e un progetto nella loro interezza e fin nei minimi dettagli condivisi da due grandi amici prima che fecondissimi collaboratori; come ancora il Manuale di storia della musica nel cinema firmato da Ennio Simeon, altro caposaldo di una cultura musicale dinamica, estesa e soprattutto inclusiva.

Perché dell’inclusività innanzitutto Rugginenti ha saputo fare nel corso dei decenni uno dei suoi più granitici punti di forza, aprendosi sempre alle più svariate spinte possibili provenienti da un mondo, quello musicale, di cui lui in prima battuta ha saputo cogliere il continuo divenire, la continua e incessante trasformazione.

Un uomo, innanzitutto, dal grande cuore e dai più sinceri sentimenti, capace anche, per farsi partecipe della felicità altrui, di gesti e parole assolutamente memorabili: come quando durante il suo intervento in luogo della celebrazione degli 80 anni di Elvidio Surian, il 19 agosto del 2022, dinanzi politici, studiosi e dirigenti accorsi in quel di Pesaro a onorare uno dei nostri più insigni studiosi, volle, approfittando della presenza di chi scrive e di sua moglie, ritagliarsi uno spazio per porgere pubblicamente, dopo averlo ampiamente fatto in privato, le sue più sentite e sincere felicitazioni per un matrimonio, il nostro, celebrato appena pochi mesi prima: “Nel mio intervento – rispondeva il giorno successivo a un mio messaggio di ringraziamento – non avrei potuto esprimermi diversamente: sono fatto così… Ieri ha parlato il cuore, credetemi”.

Uniti nella vita, uniti nella morte: Rugginenti viene a mancare a meno di due mesi di distanza da uno dei suoi più prolifici autori, da uno dei suoi più grandi e stimati amici, Elvidio Surian, scomparso nei primi giorni dello scorso mese di agosto: poetico, romantico, suggestivo immaginarseli, ovunque essi siano e dopo essersi riabbracciati, proseguire insieme, così come in vita, nella realizzazione di nuovi, grandi ed entusiasmanti progetti. Una vita, quella di Gianni “Rusty” Rugginenti, vissuta con gioia, amore e passione, una vita che non dimenticheremo mai.

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