di Paolo

Sono molto fortunato. Faccio parte di quello che fino a pochi anni fa era considerato un traguardo per cui ritenersi ‘tranquilli’ dal punto di vista economico: il ceto medio. La mia famiglia è composta da 2 persone, 2 stipendi, uno a tempo determinato e uno indeterminato che ci hanno permesso, se non di goderci una vita mondana, una vita decisamente agiata.

Abbiamo scelto di comprare casa, con un mutuo – fortunatamente – a tasso fisso, ristrutturare col Superbonus la parte riguardante l’efficientamento energetico, pensando poi di tirare una linea e richiedere un altro mutuo per la fine della ristrutturazione. Col Superbonus siamo messi come tanti: fermi con le 4 frecce, continuiamo a pagare il mutuo ma anche un affitto perché la casa acquistata non è abitabile. Questo da aprile 2022. Doppie bollette, doppia tassa sui rifiuti, doppio tutto. E i soldi che prima si utilizzavano per gite fuori porta nei weekend o cene al ristorante vengono convogliati sulla spesa che grava di un 20% reale di aumento e su di un caro-carburanti fuori controllo. E così si riducono anche i giorni per le ferie al mare o in montagna.

In questo Paese abbiamo normalizzato la benzina a 2€ e il gasolio sopra 1.90€. E non ci lamentiamo. O meglio, lo facciamo, al bar, al lavoro, davanti a un aperitivo, ma continuiamo a fare i soliti 20€ che ci permettono più o meno di andare a lavorare dal lunedì al mercoledì. Poi altri 20€. Perché è la parte psicologica che entra in gioco: fare il pieno tutto subito è per cuori forti. Che ne sanno Meloni o Salvini che ci hanno promesso e ripromesso, scritto su lavagne e nero su bianco sui programmi elettorali, che avrebbero eliminato accise vecchie di decenni.

Come lo hanno spiegato a chi ha un ISEE di 15.001€ che a loro non è dovuto nulla perché per solo 1€ non rientrano, ad esempio, tra gli aventi diritto della carta ‘Dedicata a te’? Non che chi abbia un ISEE di 16 o 18000€ faccia bracciate a stile libero o dorso nell’oro come Zio Paperone. E non che con 382€ una tantum hai risolto la condizione di povero.

Quali interventi sono all’ordine del giorno per smettere di strapagare i carburanti che gravano indistintamente su poveri e ricchi? Siamo preoccupati per chi non è fortunato come noi. Perché noi possiamo permetterci i debiti – per ora -, tanti coi debiti ci fanno i conti davanti allo specchio ogni mattina vedendo riflessa – sbagliando – l’immagine di un/a fallito/a. Un occhio di riguardo alle accise e agli esodati del Superbonus questo Governo dovrebbe mettercelo subito.

Una passeggiata tra i comuni mortali, provare a vedere come si sopravvive già alla terza settimana potrebbe essere davvero formativo per chi dovrebbe risolvere i problemi del popolo. Un corso di formazione la Ministra Calderone potrebbe pensarlo… sia mai che dopo un anno chi ha deciso di governarci trovi il coraggio di attuare politiche del lavoro che aprano a tutti la possibilità di garantirsi un’esistenza dignitosa e libera come previsto dall’art. 36 della Costituzione.

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