Mentre in commissione al Senato passa la relazione – proposta da Forza Italia – sulle intercettazioni che prevede la stretta sull’uso del trojan nei reati contro la pubblica amministrazione, il partito fondato da Berlusconi evita l’affondo alla Camera: su minaccia del governo di dare parere contrario, è stato ritirato l’emendamento cardine che limita le intercettazioni ambientali e l’uso del Trojan solo ai reati di mafia e terrorismo, droga e traffico di migranti.

Contro gli emendamenti forzisti, in particolare, sarebbe arrivato il no di FdI e, su alcuni, anche quello della Lega. Il deputato Tommaso Calderone (capogruppo in Commissione giustizia) ha ritirato la sue proposta sul trojan poco prima che i relatori e il governo, con il viceministro Sisto, dessero il parere sugli emendamenti. In compenso il governo non boccia ma chiede solo l’accantonamento di altri 3 emendamenti di Fi sulle intercettazioni, gesto considerato dagli azzurri una apertura. Su questi si voterà giovedì e probabilmente la votazione sarà il risultato di un compromesso.

L’obiettivo di Forza Italia, evidente dal blitz in Senato, è di cancellare la cosiddetta legge “Spazzacorrotti” voluta dal governo Conte, laddove estende l’uso del Trojan anche ai reati contro la Pubblica amministrazione. Il Pd, che con 5 Stelle e Avs era pronto a votare la relazione di Giulia Bongiorno, alla luce del “blitz” anti-Trojan di Forza Italia, organizzato “all’ultimo momento”, decide di dire no e parla di “inaccettabile colpo di mano“. Mentre i renziani votano con la maggioranza.

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