Fratelli d’Italia ha le idee chiare sull’urbanistica in Sicilia: avanti senza regole. L’abusivismo? Non esiste. E quello del passato va “sistemato”. Con un nuovo condono. Anzi, con specifici condoni. Studiati ad arte. Tutto esplicitato nel disegno di legge “Disposizioni in materia di urbanistica ed edilizia” in discussione in commissione Ambiente, territorio e mobilità dal 13 giugno.

Dopo l’emendamento presentato l’11 luglio dal capogruppo del partito di Giorgia Meloni, Giorgio Assenza, che prevede la sanatoria degli abusi edilizi commessi tra il 1978 e il 1985 entro i 150 metri dalla costa, il 13 settembre ecco un nuovo emendamento. Ancora presentato da Assenza. In questa circostanza non ci si occupa della fascia litoranea, sulla quale insisterebbero non meno di 200mila edifici che potrebbero beneficiare della norma “congelata” dopo le proteste del capogruppo dem all’Ars, Michele Catanzaro, e del segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo, ma del “resto”. Delle questioni in sospeso, altrove. Con i voti del centrodestra è stata approvata una norma che consentirà di abbattere e ricostruire gli immobili aumentandone del 30% la cubatura e un’altra che permetterà a chi ha una casa in attesa di condono di realizzare opere al suo interno. Regolarmente autorizzate dal Comune di pertinenza. In attesa del voto in aula, il condono avanza.

“La nostra battaglia per eliminare questo scempio ambientale e paesaggistico continuerà anche in Aula dove ne proporremo la soppressione, poiché riteniamo che la norma verrà impugnata dal Consiglio dei Ministri in quanto in contrasto con le normative nazionali ed europee in materia”, ha spiegato a Ilfattoquotidiano.it la deputata del Movimento 5 Stelle Jose Marano, vicepresidente commissione Ambiente, Territorio e Mobilità, aggiungendo che “la rigenerazione urbana o la trasparenza non si ottengono certamente sanando le irregolarità ma attraverso una riqualificazione ambientale sostenibile e l’utilizzo di materiali ecosostenibili”.

Ma per Giorgio Assenza sembra si tratti di una “crociata” in favore degli abusivi. “Il partito non c’entra, è una mia battaglia in cui credo da anni – ha detto il 15 luglio all’Ansa – È la terza volta che presento questa norma. Adesso ci ritento perché stiamo parlando di una ingiustizia che riguarda una precisa tipologia di immobili, finiti in un groviglio di norme e sentenze che nel tempo hanno creato questa anomalia tutta siciliana”.

Insomma, non è la prima volta che il centrodestra ci prova. È già accaduto con la legge n. 19 del luglio 2021 “Modifiche alla legge regionale 10 agosto 2016, n. 16 in materia di compatibilità delle costruzioni realizzate in aree sottoposte a vincolo”. Ma in quella occasione il tentativo è fallito. La legge venne impugnata a settembre 2021 dal Consiglio dei Ministri “in quanto talune disposizioni in materia di condono edilizio, eccedendo dalle competenze statutarie, si pongono in contrasto con la normativa statale e con le norme di grande riforma economico-sociale in materia di tutela del paesaggio e di uniformità delle prestazioni essenziali”. Violando anche gli articoli 3 e 117 della Costituzione.

Dopo la bocciatura erano stati in molti a rallegrarsi, a partire dalle associazioni ambientaliste. “E dopo questa ennesima brutta figura – aveva dichiarato Gianfranco Zanna, Presidente di Legambiente Sicilia -, soprattutto a causa dell’insistenza dell’assessore Cordaro, ci aspettiamo che adesso lo stesso assessore si adoperi con decisione e abnegazione nel risolvere il problema di tutti quei siciliani che, dopo aver compiuto un abuso edilizio e svanita la prospettiva della sanatoria, dovranno mettere a posto le carte e ripristinare la legalità nei loro immobili”.

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