“Tu lavoreresti mai sei ore per venti euro?”. È la domanda che un giovane pone al ristoratore che l’ha ingaggiato per un turno di prova nel suo ristorante della zona di Modena. “Per sei ore mi dai venti euro? Venti euro non me li dai per sei ore, in nero”, prosegue il ragazzo, che nel frattempo sta registrando l’intera discussione con il datore di lavoro per poi successivamente diffonderla sul suo canale Tik Tok @Chinwiii.730.

Davanti alle proteste del ragazzo, il titolare prova a difendersi sostenendo che non si stava parlando di sei ore di lavoro vere e proprie ma solamente di una prova, facendo trasparire l’intento di non volerle retribuire con un salario adeguato alla mansione e al lavoro svolto. Al termine della discussione, il ragazzo riesce a farsi retribuire quelle ore di lavoro con 50 euro. Poi esce dal locale e decide di sfogarsi sui social per sollevare il problema dello sfruttamento dei giovani da parte di alcuni datori della zona.

“Il problema è che non mi ha detto né della prova né altro, gli accordi erano che avrei dovuto lavorare normalmente lì dal lunedì al venerdì” – ha spiegato il giovane a ilfattoquotidiano.it – “Piuttosto che fare il delinquente sono obbligato ad accettare un lavoro qualsiasi nell’attesa di trovare qualcosa di migliore. Mia madre mi ha cresciuto con dei principi”, ha concluso

Twitter @CharlyMatt/TikTok @chamatteini
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