di Fiore Isabella

Il Crocifisso obbligatorio e «ben visibile» nelle scuole e uffici pubblici e perfino negli aeroporti. Questa è la proposta di Legge della Lega, che prevede multe fino a 1.000 euro, maturata non nel pieno dell’eccezionale calura estiva ma in questi giorni di calo, anche se ancora incerto, della temperatura.

Escludiamo, quindi, possibili colpi di sole. Questa proposta non è stata partorita dalla satira di Rabelais né da Ambrogio M. Canavesi e Wawrzyniec M. Waszkiewics, i due sacerdoti che hanno guidato i cristiani in battaglia nelle varie epoche. Non si tratta di una riedizione del volume”Guerrieri serafici. Racconti di pace e bene… e guerra” in cui ricompare Luka il Falco (della guerra) che liberò il popolo croato dalla schiavitù ottomana. Si tratta di esercitazioni tecniche per le prossime prove elettorali europee dove fa immancabilmente capolino la gara, a destra, su chi è più in grado di fermare i disperati che fuggono dalla fame e dalle guerre anche con marchingegni improbabili come i blocchi navali.

Oggi, in questa competizione muscolare anti disperati con il partito del presidente Meloni, la Lega dell’uomo col Rosario in mano cala un vero e proprio asso assimilando l’identità religiosa del nostro Paese, per definizione aconfessionale perché laico, alla esposizione per decreto della Croce negli edifici pubblici e non solo. Il tutto condito da corpose sanzioni pecuniarie, proponibili solo nei paesi integralisti e nelle repubbliche delle banane. Un uso strumentale lontano anni luci dal significato teologico più ricorrente che interpreta la Croce come un segno di speranza, di perdono dei peccati e di riconciliazione di Dio con l’umanità.

Sì, signori proponenti! Con quell’umanità tutta che non si richiama a vincoli identitari ma al dialogo interreligioso tra chi accetta e opera per la tolleranza e il rispetto reciproco. E poi, cari onorevoli, Vi rendete conto che ridurre la Croce a simbolo identitario di una parte dell’Umanità per distinguerla dal resto è come derubricare il sacrificio di Cristo per la salvezza dell’uomo e la sua Croce a strumenti di parte?

Mentre scrivo, ho davanti agli occhi la Croce di Cutro costruita con i resti di un caicco che ha trasformato una legittima speranza in un calvario. Difficilmente la vedrò ancorata alle pareti damascate del potere; forse la troverò in qualche spiaggia desolata dove è transitata la sofferenza.

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