Aveva già avuto la forza di raccontare di essere stata “violentata quasi 400 volte dal suo allenatore di tennis in due anni”. Ora Angélique Cauchy ha deciso di tornare a ripercorrere la sua storia, di fronte alla commissione d’inchiesta lanciata a luglio dal Parlamento francese per identificare “i fallimenti operativi all’interno delle federazioni sportive, del movimento sportivo e degli organi di governo di tutto il mondo sportivo” in Francia. La sua vicenda è un terribile esempio di come stupri e abusi sessuali nello sport giovanile spesso avvengano senza che nessuno sappia cogliere i segnali di allarme. Cauchy, violentata all’età di 12 anni dal suo allenatore Andrew Gueddes, che è stato condannato a 18 anni di carcere nel 2021 per stupro e violenza sessuale su quattro ragazze, era numero 2 al mondo a livello juniores: la sua vita e la sua carriera sono state cancellate dagli abusi.

Martedì 5 settembre Cauchy, oggi 36enne, ha raccontato con le terribili violenze subite. Un calvario cominciato poco dopo aver iniziato gli allenamenti con Gueddes: ““È successo in pochi mesi, nemmeno due o tre”. Provò a ribellarsi: “Gli ho detto: ‘no, non dovresti, non è giusto, non voglio‘. E lui mi ha detto: ‘ma cosa? Sai, questo accade spesso con le relazioni allenatore/allievo. Passiamo così tanto tempo insieme, è normale’. Ma non volevo affatto, aveva l’età di mia madre“. Cauchy ha spiegato di aver pensato anche al suicidio, perché non trovava altro modo per uscire da quell’inferno. In particolare, Gueddes la portava in ritiro a La Baule-Escoublac e lì, dove le sue allieve erano lontane dalle famiglie, si compievano le violenze peggiori: “Sono state le due settimane peggiori della mia vita, mi violentava tre volte al giorno“.

La testimonianza di Cauchy però è purtroppo utile perché mostra come il mondo del tennis francese non l’abbia minimamente aiutata. “Nel mondo del tennis, si sapeva che non era corretto con le ragazze giovani”, ha assicurato l’ex giocatrice. “C’era sempre chi diceva: sì, sta con, esce con… Ma a 38 anni non esci con una quindicenne e tanto meno la trascini con te”. C’era stata addirittura una donna che aveva lanciato l’allarme e avvertito il presidente del club dove Gueddes allenava. La sua unica risposta, ha svelato Cauchy, era stata: “Sì, ma ci porta i titoli“. Il rapporto della commissione d’inchiesta francese è atteso a dicembre. Sono previste altre testimonianze, compresa quella dell’ex pattinatrice Sarah Abitbol.

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