Aveva appena 42 anni Brandon Hunter, morto in circostanze ancora poco chiare. Ex giocatore Nba, per tante stagioni protagonista della pallacanestro italiana, da Napoli a Livorno, da Biella a Montegranaro. Per prima a dare la notizia della sua scomparsa è stata la Ohio University, dove Hunter aveva giocato con la maglia dei Bobcats, prima di essere scelto al draft 2003 dai Boston Celtics. “Siamo addolorati per la perdita della leggenda del basket dell’Ohio”, si legge nel tweet. Che non specifica le ragioni del decesso. Secondo Tim O’Shea, ex allenatore dell’Ohio, l’ex cestita è “collassato alla fine di una lezione di yoga“.

Alto 2 metri, fisico imponente, Hunter era un’ala-pivot che in Nba dopo Boston ha giocato anche a Orlando. Poi il professionismo europeo, prima in Grecia con il Panathinaikos, poi in Italia: 4 stagioni, cambiando sempre casacca. L’ultima nel 2008/09 a Montegranaro, prima di qualche esperienza in Israele e del ritiro nel 2013. Anche TJ Ford, un altro ex giocatore Nba, ha parlato della morte di Hunter martedì: “Lo avevo sentito giusto la scorsa settimana”, ha twittato.

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