Ancora disagi per il traffico lungo l’asse Italia-Svizzera: questa volta è il turno del tunnel stradale del San Gottardo, chiuso alla circolazione dalle 16 di domenica 10 settembre. Sedici chilometri di galleria, da un lato il Canton Ticino, dall’altro la Svizzera Tedesca, e un ruolo centrale negli scambi e nelle comunicazioni fra l’Italia e l’Europa settentrionale. Ruolo che adesso è venuto meno, almeno temporaneamente, dopo che le autorità elvetiche hanno scoperto una grande crepa di circa 25 metri sulla volta del tunnel, più o meno a 700 metri dall’ingresso nord. Alcune parti superficiali di calcestruzzo si sono inoltre staccate, cadendo sulla carreggiata ma senza provocare feriti.

Immediatamente sono scattate le misure di sicurezza, con l’Ufficio federale del traffico (Ustra) che ha proceduto alla chiusura della galleria, in entrambe le direzioni di marcia e “a tempo indeterminato”. A quanto riferito dall’autorità elvetica, la causa del danno sarebbero cambiamenti di tensione nella montagna, che avrebbero causato variazioni di pressione locali, sollecitando la galleria nella sezione interessata: di lì la crepa nella soletta intermedia e il successivo sfaldamento. “Stiamo facendo tutto il possibile per riparare i danni il più rapidamente possibile, in modo che la chiusura sia il più breve possibile”, ha dichiarato il ministro dei Trasporti svizzero Albert Rösti. Il controsoffitto, che ospita il sistema di ventilazione, deve essere sostituito su una distanza di 25 metri. Sarà necessario garantire la ventilazione nella sezione interessata: una vera e propria “sfida”, come l’ha definita l’Ustra. A detta dell’autorità elvetica, il collegamento potrebbe essere riaperto in settimana.

Per il momento, però, proseguono i disagi, soprattutto per quanto riguarda i mezzi pesanti. I veicoli vengono infatti deviati sulla strada del San Bernardino (A13), sulla quale sono in corso dei lavori, e sulla vecchia strada del Passo del San Gottardo. I veicoli pesanti già in attesa di proseguire il viaggio presso i centri di controllo di Giornico (TI) e Ripshausen (UR) sono invece trattenuti. Se la chiusura della galleria si protrarrà anche questo fine settimana, le autorità prevedono di utilizzare un sistema di dosaggio del traffico sviluppato per i giorni di punta. Per di più, a complicare i collegamenti nell’area c’è anche la galleria ferroviaria di base del San Gottardo: dopo il deragliamento di un convoglio e il danneggiamento delle rotaie, avvenuto lo scorso 10 agosto, la circolazione avviene a senso unico alternato ed è consentita solo ai treni merce: il traffico passeggeri è stato invece bloccato per un periodo indefinito.

La chiusura della galleria stradale del San Gottardo rappresenta una minaccia per l’economia del Canton Ticino. Lo stesso direttore della Camera di commercio ticinese, Luca Albertoni, ha espresso la sua preoccupazione per la chiusura, ricordando che svariate aziende del Ticino sono strettamente legate alla Svizzera tedesca. Albertoni ha dunque invitato Confederazione e cantoni a istituire una “unità di crisi del San Gottardo” per far fronte a ulteriori incidenti. Preoccupato anche il presidente del governo ticinese Raffaele De Rosa. “Per il Ticino, che è l’unico cantone svizzero che si trova completamente a sud delle Alpi, la qualità dei collegamenti con il resto del Paese è assolutamente centrale”, ha dichiarato. La chiusura rischia però di avere un pesante impatto anche sull’economia italiana. Dopo la frana sul Frejus e lo slittamento dei lavori al traforo del Monte Bianco, è stato infatti chiuso un altro collegamento centrale fra l’Italia e il resto d’Europa.

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