Scontro incandescente a Coffee Break (La7) tra la deputata di Forza Italia Deborah Bergamini e il parlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli sul dl Caivano.
Bonelli è estremamente critico sull’approccio dell’esecutivo, denunciando la mancanza di misure di prevenzione sociale: “Si sono persi 5,8 miliardi di euro del Pnrr destinati al recupero delle periferie e della rigenerazione urbana e ora il sottosegretario Mantovano ci dice che per riqualificare le periferie mettono 30 milioni di euro. Questa cosa mi fa abbastanza arrabbiare. C’è un problema molto serio di inadeguatezza di questo governo nell’affrontare un problema del genere”.
Tra le altre taglienti critiche, il co-portavoce di Europa Verde inserisce quella alle nuove norme del Codice Rosso sulle vittime di violenza domestica e di genere, approvato ieri alla Camera dei deputati: “Ieri in Aula non era presente la ministra Roccella ma c’era solo il sottosegretario ai Trasporti che non si capisce che cosa c’entri”.

Bergamini rinfaccia a Bonelli di essersi astenuto assieme al suo partito dall’approvare una commissione d’inchiesta sulle case famiglia e in particolare sulle vicende del Forteto, la comunità di recupero nel Mugello, dove decenni fa si sono consumati maltrattamenti, sfruttamento e abusi sessuali su minorenni.
Bonelli replica che la stessa commissione d’inchiesta c’era già stata in passato sia in Parlamento, sia nella Regione Toscana: “Il punto è che questa maggioranza continua a voler sostituirsi alle autorità giudiziarie, che è un po’ un vecchio vizio della destra di questo paese. Registriamo un abuso da parte di questa destra nell’istituire commissioni parlamentari d’inchiesta. Se oggi dovessimo contare tutte le commissioni che questa maggioranza ha fatto approvare, arriveremmo a dire che ci sono più commissioni d’inchiesta che parlamentari“.
La vicecapogruppo di Fi ribatte: “È vero, questa commissione c’era anche nella scorsa legislatura. Però non si è riusciti a fare la relazione conclusiva, perché è mancato il numero legale. Che strano”.
“Ma guardi un po’ – risponde Bonelli – Evidentemente i parlamentari dovrebbero lavorare un po’ di più, oltre che prendersi 15mila euro al mese. Che dice lei?”.

“Veramente adesso il numero dei parlamentari è stato anche ridotto – replica Bergamini – E non l’ho voluto certamente io. Quindi, sono nelle condizioni di lavorare anche peggio”.
“No – obietta Bonelli – I parlamentari dovrebbero semplicemente fare il loro dovere e presentarsi nelle commissioni. A riguardo, la sollecito a guardare nel suo gruppo parlamentare, visto che ci sono deputate che non vengono mai in Parlamento e si prendono 15mila euro al mese. Questa è una indecenza“.
“Forse c’è stata una volontà politica nel far mancare il numero legale a quella commissione d’inchiesta”, ribatte Bergamini.
Il deputato di Avs dissente e ribadisce: “Guardi nel suo gruppo e vada a vedere quelle deputate che non vengono mai e prendono ugualmente lo stipendio. Riguardo alle commissioni d’inchiesta, dico che ci sono un abuso da parte della maggioranza, la volontà di dare qualche bella indennità ai presidenti delle commissioni e l’intento di sostituirsi all’autorità giudiziaria”.
La polemica si rinfocola sulle misure del governo Meloni per le periferie e Bergamini osserva: “Non abbiamo la bacchetta magica, tra l’altro Forza Italia non governa dal 2011. E poi il problema delle periferie mica è nato il 25 settembre 2022″.
Ma Bonelli insorge ricordando i 5,8 miliardi di Pnrr persi per la riqualificazione delle periferie, suscitando il commento piccato di Bergamini: “Mi sembra un po’ prepotente il suo atteggiamento”.

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