La banca d’affari statunitense Goldman Sachs ha utilizzato un fondo creato anche con risorse statali cinesi per l’acquisto di aziende strategiche statunitensi e britanniche, compresa una appartenente al settore della sicurezza informatica che fornisce servizi direttamente al governo britannico. A riportarlo è il Financial Times, che cita alcune fonti secondo cui la banca ha concluso in totale sette operazioni usando 2,5 miliardi di dollari di liquidità compresi nelle risorse del “partnership fund” creato nel 2017 con il fondo sovrano cinese China Investment Corporation (CIC). Il tutto mentre le tensioni fra Pechino e Usa e alleati sono state in costante aumento su diversi versanti. Secondo la ricostruzione del quotidiano, che sottolinea che la banca ha annunciato in passato di aver investito in determinate società ma senza specificare l’origine cinese dei fondi, gli accordi portati a termine includono una start-up che si occupa di catene di approvvigionamento globali, una società che fornisce consulenza sul cloud computing, una di test farmaceutici e un produttore di sistemi per l’intelligenza artificiale, compresi droni e batterie per veicoli elettrici. Questi accordi evidenziano come sia stato possibile in qualche misura accumulare, per i fondi sovrani, delle partecipazioni indirette in aziende di settori critici, nello stesso periodo in cui i governi occidentali hanno progressivamente aumentato e stretto il loro controllo imposto sugli investimenti diretti provenienti dalla Cina.

Nel 2017, l’allora amministratore delegato dell’istituto bancario Lloyd Blankfein lanciò il Fondo di partenariato per la cooperazione industriale Cina-USA durante la visita di stato di Donald Trump a Pechino, con la convinzione che questa operazione economica avrebbe contribuito ad affrontare le preoccupazioni di Washington su uno squilibrio commerciale tra Stati Uniti e Cina, investendo capitale cinese in società americane. La banca affermò che il CIC sarebbe stato un “investitore di riferimento” nel fondo e avrebbe svolto un ruolo chiave nell’espansione delle società acquistate in territorio cinese. Nonostante le tensioni fra i paesi occidentali e la Cina siano cresciute in maniera più significativa negli ultimi anni quindi, il fondo ha ignorato alcuni moniti di sicurezza portando a termine ulteriori investimenti, rispettivamente quattro nel 2021 e uno nel 2022. Nel 2021, Goldman ha utilizzato il fondo di partnership con CIC per contribuire a finanziare l’acquisto di LRQA, l’unità di ispezione e informatica del gruppo di classificazioni marittime del Regno Unito, che comprende il gruppo di sicurezza informatica Nettitude, che sul suo sito web afferma di essere un fornitore di servizi approvato dal governo del Regno Unito e di contribuire a “rafforzare le organizzazioni governative e di difesa in tutto il mondo”.

“Il fondo di cooperazione è un fondo statunitense gestito da un manager statunitense ed è gestito in conformità con tutte le leggi e i regolamenti. Continua a investire in aziende statunitensi e globali, aiutandole ad aumentare le loro vendite nel mercato cinese”, ha commentato Goldman Sachs con una nota resa pubblica. Un funzionario britannico ha invece affermato che il governo non può commentare alcuna acquisizione specifica data la natura “quasi giudiziaria” dei suoi poteri di controllo degli investimenti, aggiungendo però che “non esiterà a usare i nostri poteri per proteggere la sicurezza nazionale laddove identifichiamo preoccupazioni”.

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