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Ricoverata con mal di testa e diarrea, poi la scoperta choc: “Ha un verme lungo 8 centimetri nel cervello, è vivo e si dimena”

L’incredibile “ritrovamento” è avvenuto nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Canberra, in Australia

di Davide Turrini

La ricoverano per mal di testa e diarrea e le estraggono un parassita nel cervello lungo 8 centimetri. L’incredibile “ritrovamento” è avvenuto nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Canberra, in Australia. Il neurochirurgo Hari Priya Bandi ha estratto un nematode parassita lungo 8 cm da una sua paziente 64enne che era stata ricoverata già nel 2021 per sintomi come dolori addominali e diarrea, seguiti da tosse secca costante, febbre e sudorazione notturna. La donna era stata dimessa dopo un mese, ma nemmeno dopo un anno nel 2022 eccola di nuovo in ospedale con evidenti segni di peggioramento: depressione e stati improvvisi di amnesia. A quel punto è stata (finalmente) effettuata una risonanza magnetica che ha rivelato anomalie che richiedevano un intervento chirurgico, ma il neurochirurgo non poteva pensare che avrebbe trovato un verme che letteralmente si dimenava. A quel punto il dottor Bandi ha mostrato la scoperta al collega Senanayake, esperto in malattie infettive sempre del nosocomio di Canberra. “I neurochirurghi si occupano regolarmente di infezioni nel cervello, ma questa è stata una scoperta che accade una volta nella carriera. Nessuno si aspettava di trovarlo”, ha spiegato al Guardian, il dottor Senanayake.

La sorprendente scoperta ha così spinto un team dell’ospedale a riunirsi rapidamente per scoprire di che tipo di nematode si trattasse e, soprattutto, per decidere eventuali ulteriori trattamenti di cui il paziente potrebbe aver bisogno. “Abbiamo semplicemente cercato nei libri di testo informazioni su tutti i diversi tipi di nematodi che potrebbero causare invasioni e malattie neurologiche”, ha detto Senanayake. La loro ricerca è stata infruttuosa e hanno chiesto aiuto ad esperti esterni. “Canberra è un posto piccolo, quindi abbiamo inviato il verme, che era ancora vivo e si dimenava, direttamente al laboratorio di uno scienziato CSIRO che ha molta esperienza con i parassiti”, ha detto Senanayake. Dal laboratorio è infine arrivata un’allarmante sentenza: si tratta di un Ophidascaris robertsi, un nematode che si trova solitamente nei pitoni. Due quindi i dati di cronaca.

La paziente dell’ospedale di Canberra è il primo caso al mondo di ritrovamento di questo parassita negli esseri umani. La paziente risiede però nei pressi di una zona lacustre abitata da pitoni e nonostante non abbia mai avuto nessun contatto diretto con i serpenti, spesso raccoglieva erbe autoctone, comprese le verdure warrigal, da tutto il lago per usarle in cucina. L’ipotesi dei medici quindi è che un pitone possa aver diffuso il parassita attraverso le feci nell’erba. Ad oggi il quadro clinico della paziente è complesso e la sua vita è appesa a un filo perché non esiste una cura e ogni tentativo dei medici è finora risultato infruttuoso.

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