Dopo aver insultato il pubblico, dandogli dei bifolchi, dicendo di aver donato perle ai porci, Morgan non dovrebbe condurre XFactor, magari potrebbe anche chiudere completamente con la televisione. Dovrebbero essere gli autori di Sky, o di qualsiasi altro programma tv, ad alzare la cornetta e dargli il benservito. Lo devono al pubblico e al decoro che chi ha il privilegio di abitare il piccolo schermo sarebbe tenuto a conservare.

Invece no, è quasi impossibile che tutto ciò avvenga perché c’è la credenza, diffusa negli ambienti televisivi, che il pubblico, il telespettatore, sia masochista. Gli piace essere insultato dall’artista di turno e in nome di questo piacere, dovuto dal fatto che – pensano – allo spettatore piacciono più gli insulti che un ragionamento articolato, chi reca le offese – Morgan in questo caso – debba essere premiato e osannato. Se questa non fosse una verità assodata, ma frutto di una mera speculazione, Sgarbi non sarebbe più in televisione da decenni; invece, ha fatto e continua a fare una carriera – lautamente pagata – sull’insulto e la presa per i fondelli dell’altro.

Quanto Morgan e quelli come lui siano consapevoli che il pubblico debba essere esclusivamente trattato male, e non ringraziato perché senza spettatori non si è nulla, lo testimoniano le sue scuse ridicole: “Non sono omofobo, mi dispiace per l’insulto”, dice come se l’aver dato del “f****o” a una persona sia l’errore da perdonare. E non la ciliegina sulla torta di un teatrino mal riuscito durato un’eternità. Le scuse, l’ammissione di colpa, andrebbe fatta al “pubblico” in generale: cornuto e mazziato. Perchè il pubblico non è masochista; non è incapace. Ma è stritolato fra gli ingranaggi di una televisione che vuole abbassare il livello, oltre il trash, e che cerca negli arlecchini e nei pulcinella da quattro soldi i propri circensi.

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