Di ieri, di oggi, d’Italia e del mondo tante, tantissime sono le più o meno note curiosità musicali che brani del repertorio pop-rock sanno offrire all’ascoltatore avveduto: troppe. Ragion per cui, e a partire da successi senza tempo quali White Christmas di Irving Berlin, proveremo qui a ricordarne giusto alcune tra le più remote.

Interpretata dal celebre re dei crooner Bing Crosby, la canzone più natalizia di sempre offre infatti un profilo melodico per nulla scontato se considerato non solo il contesto produttivo, ma appunto il clamoroso successo di vendite a cui andrà progressivamente incontro: è proprio nell’incipit, in corrispondenza delle parole “I’m dreaming of a White Christmas”, che la voce si muove solo per semitoni, cromaticamente, con un tipo di andamento cioè che, se staccato, estrapolato dal restante contesto sonoro, a tutto farebbe pensare fuorché al dolce, bianco natal. Un tipo di scrittura melodica, per intendersi, che andrebbe più propriamente bene in contesti cinematografici caratterizzati da atmosfere cariche di suspence e di tensione, ma che inserita nel contesto sonoro, timbrico e armonico di White Christmas magicamente sortisce tutt’altro effetto emotivo.

Facciamo ora un grosso salto temporale per ritrovarci nell’Inghilterra dei primi anni Sessanta, quella in cui un notevole numero di giovani band stanno rodando i motori per quella che di lì a poco passerà agli annali come la british invasion del mercato musicale nordamericano: a capitanarle, ovviamente, i quattro di Liverpool, i Beatles. È nel loro primo LP, Please please me del 1963, che i Fab Four, tra le diverse cover presenti, pubblicano anche una loro versione del brano Twist and shout, un pezzo le cui origini vanno inaspettatamente a perdersi tra i canti popolari latino americani.

Si dà infatti il caso sia La Bamba, melodia popolare messicana portata al successo commerciale nel 1958 da Ritchie Valens, il brano ispiratore della primissima versione di Twist and Shout, quella che il produttore Bert Berns affida prima all’interpretazione dei Top Notes e poi, non contento, a quella degli Isley Brothers. Ai Beatles basterà abbassare di due toni la tonalità originale, onde adattarla al registro vocale di John Lennon, potenziare la linea del basso e così consegnare alla storia la più celebre versione di Twist and shout.

Ed è sempre in Gran Bretagna, sul finire dei gloriosi anni Sessanta, che si muove poi un giovane cantautore che, non senza una serie di sonori insuccessi, di lì a qualche anno farà parlare di sé in tutto il mondo: parliamo del rivoluzionario David Robert Jones, al secolo David Bowie, che ben prima di tingersi i capelli di rosso e iniziare a simulare fellatio sulla chitarra di Mick Ronson riceve l’incarico di scrivere una testo in inglese da adattare alla musica del brano Comme d’habitude, strepitoso successo di vendite in terra francese.

La versione di Bowie non piace però all’etichetta discografica che di fatto gli preferisce quella di Paul Anka intitolata My way: cantata da Frank Sinatra diverrà il successo planetario che tutti conosciamo, ma la musica di quel pezzo, quasi fosse un tarlo, non mollerà tanto facilmente i pensieri di Bowie. È per questo motivo che la strofa della sua Life on Mars?, pezzo di punta dell’album Hunky dory del 1971, è costruita sugli stessi accordi di My way/Comme d’habitude, la medesima progressione armonica su cui Bowie innesta una melodia tanto inedita quanto distante da quella dell’originale di My way/Comme d’habitude.

E se d’abitudini si parla, ben nota è poi quella della musica pop di prendere spunto dalle più gloriose pagine della musica classica, la qual cosa ci porta infine a un brano del 1978, uno dei più celebri cavalli di battaglia di Patty Pravo, Pensiero stupendo. Sembra infatti evidente, sebbene in mancanza di conferma definitiva, la diretta filiazione del brano, scritto dal compositore Oscar Prudente, niente meno che dall’ultima delle sinfonie di Johannes Brahms, la n. 4 in mi minore, il cui tema principale, affidato nella partitura brahmsiana agli archi, alquanto fedelmente nel suo incipit viene riproposto dalla voce dell’ex ragazza del Piper di Roma.

Quelle appena elencate non sono che una piccolissima parte della miriade di brani che si offrono a una molteplicità di letture possibili, ad approfondimenti degni di nota e suscettibili di interesse: a presto dunque per ulteriori curiosità.

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