Carezze, mani sul gancetto del reggiseno e palpeggiamenti. Quindi “vendette” quando le colleghe rifiutavano le sue avances. Con una aveva azzardato questo approccio: “Senti freddo, ti scaldo un po’?”. I presunti comportamenti tenuti da un vigile urbano, Cataldo Lops, 65 anni, gli sono ora costati l’imputazione per violenza sessuale e stalking, reati aggravati dall’abuso delle funzioni di funzionario di polizia locale. In molti casi gli episodi contestati sono avvenuti durante gli orari di lavoro e, secondo la ricostruzione della procura di Roma, neanche i dinieghi delle colleghe lo avrebbero spinto a desistere. I fatti, come racconta il Corriere della Sera, sono avvenuti tra il 2011 e il 2016.

Sono quattro le colleghe che hanno dovuto difendersi dai presunti comportamenti di Lops, come hanno confermato tutte durante il dibattimento. E quando le vigilesse opponeva il loro no, in almeno un caso, sarebbe arrivata una contestazione (Lops era loro superiore) sul loro modus operandi al lavoro. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Lops in un caso avrebbe avvicinato una collega alle spalle iniziando a tirarle i gancetti del reggiseno attraverso la maglietta, quindi le avrebbe accarezzato la schiena e dopo averle ordinato di salire sull’auto di servizio per iniziare il turno le avrebbe allungato una mano sulla gamba sinistra. Quindi, al rientro in ufficio, avrebbe anche aggiunto un pizzicotto, sempre sulla gamba.

Con un’altra vigilessa – sempre secondo la tesi della procura – avrebbe invece tentato più volte di uscire, ottenendo sempre un diniego fino a una sorta di “vendetta” portata avanti con giudizi negativi sul suo lavoro. Un’altra presunta vittima, invece, ha raccontato che Lops ha palpeggiato più volte le gambe e, in un’occasione, ha tentato di baciarla sul collo mentre erano in ascensore dopo averla schiacciata in un angolo. A quel punto la donna avrebbe reagito, assestandoli uno schiaffo.

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