Stavano progettando un raid punitivo contro la ragazza di 19 anni che avevano violentato in gruppo, perché lei li aveva denunciati. È quanto emerge dalle indagini sullo stupro avvenuto il 7 luglio scorso a Palermo che ha portato all’arresto di sette persone, tutte comprese tra i 18 e i 22 anni. Gli arresti sono avvenuti in due tranche, a distanza di qualche giorno l’una dall’altra. Nell’intervallo di tempo che ha separato le due operazioni dei carabinieri, quattro degli indagati rimasti ancora a piede libero, dopo aver saputo che tre membri del branco erano già stati portati in carcere, hanno pianificato di vendicarsi della vittima che aveva denunciato la feroce violenza di gruppo. Il 3 agosto, i militari hanno intercettato le parole di Samuele La Grassa ed Elio Arnao, entrambi di 20 anni: il gip nell’ordinanza di custodia cautelare parla di “volontà punitiva” nei confronti della persona offesa.

Una volontà che si aggiunge alle minacce fatte giungere alla ragazza affinché non rivelasse quanto accaduto. I due discutono del rischio che il 22enne Angelo Flores, finito in carcere, avesse fatto i loro nomi. Flores, infatti, è il ragazzo che ha filmato lo stupro con il suo telefonino. Su WhatsApp, La Grassa scrive: “Ti giuro stasera mi giro tutta la via Libertà e mi porto la denuncia nella borsetta…gli dico guarda che cosa mi hai fatto e poi gli do una testata nel naso“.

Lo stupro è stato documentato dalle telecamere dei sistemi di videosorveglianza. Immagini crude che inchioderebbero i protagonisti delle violenze alle loro responsabilità: si vedono chiaramente la ragazza, al centro, due che la sorreggono e gli altri cinque attorno mentre si avviano verso una zona isolata del Foro Italico. Il branco avrebbe tentato in precedenza di fare ubriacare la ragazza che era stata avvicinata nei locali della movida. A quel punto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, i sette indagati hanno condotto la vittima in una zona appartata del centro della città e hanno abusato di lei a turno.

Strazianti i racconti della vittima: “Non avevo idea di dove mi stessero conducendo – ha raccontato ai carabinieri -. Mi hanno risposto: lo sappiamo noi”. Durante il tragitto la ragazza ha cercato di attirare l’attenzione dei passanti:Ho chiesto aiuto, ma nessuno ha compreso quello che stava succedendo”. Una volta arrivati nella zona isolata del Foro Italico, nei pressi di un cantiere edile, si è consumato lo stupro di gruppo. La 19enne ha descritto la violenza subita, nonostante il suo rifiuto: “Ho gridato basta, basta, ma loro ridevano. ‘Tanto ti piace’, mi urlavano”. Dopo le violenze, la vittima è stata rivestita e abbandonata in strada. Oltre a La Grassa, Arnao e Flores, gli altri accusati sono Gabriele Di Trapani, 19 anni, Cristian Barone, 18 anni, Christian Maronia, 19 anni. Il settimo arrestato al momento dell’accaduto era ancora minorenne.

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