Dopo il primo contagio risalente allo scorso giugno, è stato scoperto in Lombardia un nuovo caso di positività alla peste suina, all’interno di un allevamento di suini a conduzione familiare a Montebello della Battaglia, provincia di Pavia. L’allevamento conta circa 160 animali e comprende anche un macello aziendale. L’indagine epidemiologica è scattata dopo un sospetto aumento del tasso di mortalità all’interno dell’allevamento ed è stata condotta dal personale del Dipartimento Veterinario della ATS di Pavia, dell’Unità Operativa Veterinaria di Regione Lombardia e dell’Istituto Zooprofilattico.

L’analisi ha permesso di escludere il contatto diretto fra suini e cinghiali come causa del contagio, ma dovrà ora essere accertato se ci siano stati contatti indiretti tramite automezzi aziendali o mangimi. Nei prossimi giorni sarà disposto un aumento delle attività di sorveglianza della zona e di contenimento dei cinghiali, mentre si è già riunita la cabina di regia composta dagli Assessorati e le Direzioni Generali Welfare e Agricoltura di Regione Lombardia, l’ATS di Pavia, (l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna) e il Commissario Straordinario alla Peste Suina Africana, Vincenzo Caputo, al fine di fare il punto sul rischio e la reale entità della situazione.

I casi di peste suina superano infatti i 900 contagi, quasi tutti concentrati tra Piemonte e Liguria, secondo i più recenti dati diffusi dall’Istituto Zooprofilattico delle due regioni. Nove i nuovi contagi riportati al 16 agosto, di cui 4 in Liguria, dove il totale ammonta a 413, e 5 in Piemonte, dove si contano complessivamente 487 casi. Scoperti anche in Calabria 5 casi verificati di peste suina, tutti appartenenti a dei cinghiali selvatici tenuti in cattività all’interno di un recinto in un terreno agricolo di Caraffa di Catanzaro. I cinghiali sono stati scoperti grazie ad alcuni controlli congiunti effettuati dai Carabinieri forestali della stazione di Tiriolo e da personale del servizio veterinario dell’Asp catanzarese. Per gli animali, 5 capi ibridi di cinghiale privi di marchio identificativo, è stato disposto dal il sindaco di Caraffa, Antonio Giuseppe Sciumbata, un’ordinanza di abbattimento immediato con contestuale termodistruzione delle carcasse, “a tutela della pubblica incolumità e per evidenti ragioni di ordine sanitario”.

IL DISOBBEDIENTE

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