di Alessio Andreoli

Tutti pronti, nel destra-centro, a sorprendersi, indignarsi e dissociarsi dalle affermazioni riportate nel libro del generale Roberto Vannacci. Quanto scritto non lo ripeto qui, la vicenda è riportata praticamente da tutti i quotidiani e da quei pochi talk show sopravvissuti alla calura del Ferragosto.

Questa condanna da parte del destra-centro non può che essere riconosciuta e apprezzata e personalmente lo ritengo un atto dovuto, come ritengo dovuto l’eventuale (se mai ci sarà) atto disciplinare. Io sono per la radiazione dall’esercito, ma siccome questa decisione non dipende da me, uomo della strada e normale cittadino, non mi resta che attendere l’esito della vicenda. Un tempo facevo il meccanico e quando c’era un guasto mi avevano insegnato, oltre a ripararlo, a chiedermi quali erano le cause del guasto stesso, per poterle rimuovere ed evitare una seconda rottura. Inoltre l’altra domanda a cui avrei dovuto rispondere era: “Ci sono altre macchine in stabilimento che potrebbero guastarsi per lo stesso difetto?”.

Qualcuno penserà che la mia esperienza da meccanico non c’entri niente con questo fatto di cronaca, ma io credo che al contrario gli insegnamenti ricevuti siano perfettamente applicabili anche a questa vicenda e vorrei trasmetterli al nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro della Difesa Guido Crosetto – e, perché no, anche al Presidente del Senato Ignazio Benito Maria La Russa.

La prima domanda (ricerca causa guasto) è: perché questo noto ed apprezzatissimo generale che ha guidato diverse missioni in giro per il mondo, ad un certo punto, all’età di 54 anni (possiamo quindi escludere l’impeto giovanile), ha preso il coraggio a quattro mani e ha divulgato il proprio pensiero? Quali sono i motivi per cui ha ritenuto che la condivisione pubblica del suo pensiero in un qualche modo lo avrebbero premiato?

La seconda domanda (ci sono altre macchine come quella guasta) è:
quanti generali o ufficiali di altro/alto grado, sottufficiali, graduati e militari semplici hanno comprato il libro per solidarietà condividendo totalmente il pensiero del loro capo in testa?

Credo che alla prima domanda non sia difficile rispondere, gira ancora il video in cui la giovane Meloni dichiara che Mussolini è stato un buon politico. E che dire del corteo a Milano contro gli emigranti dove i partecipanti, intervistati da Fanpage, dichiarano “Siamo fascisti e siamo orgogliosi di esserlo”? Il fratello di Ignazio La Russa che fa il saluto fascista? Aggiungo le recentissime dichiarazioni, durante la commemorazione della strage di Bologna, di Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della regione Lazio; dichiarazioni che instillano il dubbio sulla matrice dell’attentato per lanciare una tesi innocentista?

E questi sono solo alcuni esempi su cui i patriottici concittadini di Fratelli d’Italia oggi al governo dovrebbero riflettere.

Alla seconda domanda (quanti Roberto Vannacci ci sono?) non rispondo se non con un augurio e un invito: speriamo siano pochi. Caro Ministro della Difesa Crosetto, per cortesia, datti da fare perché andrebbero stanati al più presto.

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