Una nuova ondata di calore è prevista sull’Italia nei prossimi giorni a causa dell’anticiclone africano Nerone, con temperature che supereranno anche di 6/7 °C la media stagionale, riporta il meteo.it. Valori insolitamente elevati nelle località montane: lo zero termico è infatti previsto oltre i 4.500 metri, mentre saranno 5 le città in bollino rosso per la giornata di venerdì 18 agosto. Massimo grado di allerta a Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze e Perugia. Il 17 agosto saranno solo Bolzano, Brescia e Firenze le città per le quali il ministero della Salute ha indicato il livello di rischio più elevato, mentre nell’arco delle prossime 48 ore saranno quelle da bollino arancione (allerta di livello 2): Bologna, Frosinone, Latina, Rieti, Perugia, Roma e Verona, con il picco massimo di caldo previsto per il weekend del 19-20 agosto.

Sono numeri preoccupanti, quelli dell’estate 2023, con il mese di luglio indicato dagli esperti come il più rovente di sempre e un tasso di mortalità connesso al caldo insolitamente elevato. Tra il 1 luglio e il 4 agosto, il “Sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera (Sismg) e degli accessi in pronto soccorso”, gestito dal ministero della Salute e dal dipartimento di epidemiologia del Lazio, ha infatti registrato un eccesso di mortalità nelle città del Centro-Sud di oltre 500 decessi negli anziani, pari a +9% rispetto all’atteso. Gli incrementi più significativi hanno interessato Campobasso (+53%), Napoli (+10%), Bari (+42%), Reggio Calabria (+61%), Messina (+20%), Palermo (+30%) e Catania (+35%). Il rapporto, pubblicato sul sito del ministero, mostra che “in concomitanza con le condizioni di rischio climatico, si sono registrati incrementi dell’inquinamento atmosferico associato agli incendi che hanno interessato diverse aree”. Ciò che emerge dall’analisi dei dati è “un possibile effetto sinergico delle elevate temperature e dell’inquinamento sull’incremento della mortalità totale, cardiovascolare e respiratoria nelle fasce più vulnerabili della popolazione”.

Nelle città in cui è attiva la sorveglianza degli accessi in pronto soccorso si conferma inoltre un aumento degli accessi giornalieri tra la popolazione over 65 in concomitanza con i giorni di aumento delle temperature. Tuttavia, sottolinea il report, “il potenziamento dell’assistenza sanitaria, gli interventi di adattamento previsti dal Piano nazionale e messi in atto a livello locale, oltre ai comportamenti individuali per ridurre i rischi, sono in grado di proteggere la popolazione riducendo i rischi per la salute”.

Se nell’Italia settentrionale le condizioni di rischio legate alle ondate di calore hanno avuto una durata inferiore (9-11 luglio e 15-20 luglio) e la mortalità è stata ridotta rispetto alle attese (-13%), al Centro-Sud il rischio legato ai picchi di temperatura si è protratto dall’8 fino al 24- 25 luglio. A Roma e Rieti l’ondata di calore è durata 18 giorni, le altre città sono rimaste roventi 14-15 giorni. Si sono rilevati picchi di temperatura massima percepita superiori ai 40 gradi C, in alcune città del Nord (Brescia, Verona, Venezia, Trieste) e del centro-Sud (Civitavecchia, Roma, Messina, Palermo), sempre associate ad una elevata umidità che concorre a configurare un mix pericoloso per la salute.

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