Ancora interventi di urgenza della banca centrale cinese per cercare di ridare confidenza ai mercati e quietare le turbolenze finanziarie. La People Bank of China ha iniettato oggi la più grande quantità di liquidità dallo scorso febbraio. Martedì aveva ridotto i tassi sui finanziamenti della durata di un anno. Non solo, le autorità monetarie cinesi hanno chiesto ad alcuni fondi di investimento di evitare di essere venditori netti di azioni (ossia venderne più di quante ne comprano). Le preoccupazioni sulla salute dell’economia cinese si sono riaccese dopo una serie di dati economici deludenti. L’andamento dello yuan, ai minimi da 16 anni sul dollaro, riflette questa situazione che si ripercuote anche sugli indici azionari cinesi. I rendimenti dei titoli di stato decennali sono in deciso calo a segnalare uno spostamento di denaro verso questi prodotti più sicuri. Nell’immediato Pechino si trova a fronteggiare una nuova ondata di insolvenze nel settore immobiliare. Il colosso del settore Country Gardner Holdings ha perso in borsa nell’ultima settimana circa il 25% e del 41% nell’ultimo mese. Il gruppo, oberato a fine 2022 da debiti per 190 miliardi di dollari, non ha pagato due cedole obbligazionarie in dollari scadute il 6 agosto per un totale di 22,5 milioni. Oggi Country Garden ha avvisato che ci sono “grandi incertezze” sui pagamenti dei suoi bond, nel mezzo dei timori su un possibile default a settembre. In luglio il calo dei prezzi delle nuove abitazioni ha subito un’accelerazione registrando una flessione del 2,5% (- 2,2% in giugno), un fenomeno che riguarda soprattutto le città più piccole.

La banca “ombra” (ossia quei soggetti finanziari come i fondi monetari esclusi dalla regolamentazione bancaria tradizionale) Zhongrong International Trust ha mancato pagamenti su dozzine di prodotti. La società non ha un piano immediato per coprire i pagamenti poiché la sua liquidità a breve termine si è improvvisamente prosciugata, ha detto il consigliere di amministrazione Wang Qiang. Zhongrong è tra le più grandi aziende del settore del paese con asset gestiti per 2,9 trilioni di dollari. Zhongrong sta ora cercando di limitare le ricadute delle insolvenze e garantire la stabilità delle sue operazioni. Sullo sfondo c’è la grande fase di transizione che sta attraversando il paese che deve tentare di ri bilanciare verso i consumi interni un modello basato sinora soprattutto sugli investimenti. La ripresa economica della Cina “sarà un processo accidentato e tortuoso”, ma i critici occidentali “saranno sicuramente smentiti”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin spiegando che “un certo numero di politici e di media occidentali hanno esaltato i problemi nel processo di ripresa economica post-pandemica della Cina”. Tuttavia, ha aggiunto “alla fine saranno sicuramente smentiti.”

La Cina si impegna comunque ad espandere i consumi interni per stimolare la crescita e a continuare a sostenere il settore privato. Lo ha promesso oggi il premier Li Qiang che intende di raggiungere gli obiettivi economici annuali fissati attraverso controlli macroeconomici “mirati ed energici” e un coordinamento politico rafforzato per lo sviluppo di alta qualità. Li, secondo i media statali, ha detto che il governo attuerà decisioni e accordi del Comitato centrale del Partito comunista cinese, cercando progressi e stabilità.

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