Aveva suscitato molte proteste fra i residenti e ieri sera – 9 agosto -, verso le 22, è improvvisamente esploso. Un gruppo di ignoti ha piazzato una miscela di polvere pirica alla base del tubo di sostegno del nuovo autovelox installato recentemente a Cadoneghe, in provincia di Padova, lungo la statale del Santo, all’incrocio con via Donizetti, provocando uno scoppio che è stato udito da molti residenti della zona. Come riferisce Il Mattino di Padova, sull’episodio è in corso un’indagine dei carabinieri che sono intervenuti insieme ai vigili del fuoco. Nelle ultime settimane l’impianto aveva rilevato infrazioni a 24mila automobilisti per il superamento dei 50 chilometri orari di velocità.

Non è la prima volta che in Veneto si verificano episodi di sabotaggio e distruzione di autovelox. Negli ultimi due mesi, nel Polesine, sono stati almeno quattro gli impianti di controllo elettronico della velocità abbattuti lungo le strade della provincia di Rovigo. I pali d’acciaio su cui sono montati i velox sono stati segati durante le ore notturne. Si pensa perlopiù che siano stati atti di ritorsione per le multe, piuttosto che atti vandalici. Il primo sabotaggio è stato registrato tra il 18 e 19 maggio scorsi, a Bosaro, con l’abbattimento dell’impianto posizionato sulla strada statale 16, per le auto in arrivo da Ferrara. A fine maggio ha fatto la stessa fine il palo di sostegno dell’autovelox sulla regionale 482 , a Giacciano con Baruchella. Il 19 luglio il copione si è ripetuto sempre con l’autovelox di Bosaro che nel frattempo era stato rimontato. L’ultimo velox decapitato è stato quello di Taglio di Po, a Mazzorno Destro sulla provinciale 46. Stesse modalità: segato uno dei pali si supporto. In tutti i casi è stata fatta denuncia ai carabinieri.

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