Il Covid è finito? Mentre in Italia è caduto l’ultimo baluardo anti pandemia, l’isolamento per i positivi, in Usa gli scienziati la pandemia lanciano su Twitter l’hastag #CovidisNotOver preoccupati dall’avanzata di nuove varianti come EG.5, che sta portando ad aumento degli infetti e per la scelta dei governi di mettere fine alle misure per contrastare Sars Cov 2. La risposta per loro è un deciso no. L’epidemiologo Eric Feigl-Ding, molto attivo sui social e con oltre 768mila follower, ha rilanciato la possibilità che negli Usa torni una nuova ondata di casi Covid. Secondo lo scienziati, che ha analizzato gli ultimi dati sulle ospedalizzazioni e i test positivi, è “molto probabile” l’arrivo di una ondata di casi per questo “è raccomandabile l’uso della mascherina”, scrive su Twitter.

“Conosco più persone ora che hanno il Covid che in qualsiasi altro momento negli ultimi tre anni e mezzo – sottolinea Kimberly Prather, direttrice Center for Aerosol Impacts on Chemistry of the Environment di San Diego – È un periodo ad alto rischio in quanto sta aumentando la trasmissione, le persone abbassano la guardia e non si stanno testando o isolando”. Anche lo scienziato e divulgatore scientifico Eric Topol evidenzia che “senza la disponibilità vaccino booster aggiornato a XBB.1.5, non siamo pronti per EG.5.1, la variante in aumento a livello globale o per la prossima mutazione”. Secondo le ultime rilevazione dei Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Cdc), i principali indicatori sono in salita: i ricoveri sono cresciuti di circa il 12% in una settimana, passando da 8.047 a 9.056; le visite in pronto soccorso per Covid-19 sono cresciute del 21,8%, pur rappresentando ancora solo l’1% degli accessi totali. Il tasso di positività ai tamponi è salito dell’1,3% raggiungendo l’8,9%, con picchi superiori al 12% negli stati del Sud. È invece stabile il numero dei decessi, con i morti per Covid che contribuiscono all’1% della mortalità totale.

E in Italia? “I dati rassicuranti ci hanno indotto a togliere l’obbligo di isolamento per i positivi. È un passo che ci porta a superare la pandemia. Il Covid è ora come un’influenza” ha dichiarato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo al Tg1. Sull’uso della mascherina in futuro Schillaci spiega “credo che questa fase sarà vissuta serenamente e il buon senso invita a non andare vicino alle persone fragili”. Ma gli infettivologi invitano alla prudenza. “L’addio all’obbligo di isolamento dei positivi al Covid’’ e le relative sanzioni “nella situazione attuale può essere una misura ragionevole ma deve essere controbilanciata con un’importante campagna di vaccinazione anti-Covid, a partire da settembre. Almeno una volta l’anno, in autunno tutti gli ‘over 65’, le persone fragili e a rischio, come i pazienti immunodepressi, e gli operatori sanitari dai 50 anni in su dovranno fare il vaccino monovalente che coprirà la variante Omicron Xbb di Sars-Cov-2” dice all’Adnkronos Salute Claudio Maria Mastroianni, presidente della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), commentando la caduta dell’ultimo baluardo anti-Covid, l’isolamento per i positivi, misura subito in vigore.

“Ovviamente per i soggetti immunodepressi – spiega Mastroianni, che è professore ordinario di Malattie Infettive all’Università Sapienza di Roma – andrà valutata anche l’ipotesi di un richiamo semestrale, a seconda dei casi. Come Simit, in collaborazione con la Società italiana di igiene abbiamo prodotto un documento, già inviato al ministero della Salute, con tutte le indicazioni da seguire per la vaccinazione anti-Covid che a settembre dovrà ripartire, visto che il tasso di capacità vaccinale è scemato notevolmente in questi mesi”. Nelle strutture ospedaliere, dopo la caduta di questo ultimo divieto, “si deve tenere alta l’attenzione – avverte l’infettivologo – mai abbassare la guardia. La situazione va monitorata con molta attenzione perché la malattia è ancora tra noi”. Del resto “i cento decessi alla settimana per Covid ci dicono che la malattia c’è sempre e continuerà a stare con noi. Ma almeno oggi, rispetto a tre anni fa, abbiamo le armi per fronteggiarla: vaccini, anticorpi monoclonali e terapie precoci. Gli scienziati in Usa e Gran Bretagna sono preoccupati per l’aumento dei casi? Dobbiamo capire se si tratta di piccole ondate o se questi casi siano da associare ad un aumento di ricoveri e decessi” conclude Mastroianni.

“L’era degli obblighi Covid è finita, ma nel prossimo autunno-inverno in presenza di sintomi le mascherine sarebbe utile indossarle in contesti affollati, e le persone fragili farebbero bene a vaccinarsi per ridurre i rischi che caratterizzano la stagione più intensa dei virus respiratori” dice Fabrizio Pregliasco, docente all’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Ospedale Galeazzi: “Gli orientali – osserva – ci insegnano l’uso della mascherina proprio nell’ottica di proteggere gli altri se si ha una manifestazione clinica, dei sintomi respiratori”. E poi “urge” pianificare il capitolo vaccinazioni. Un’operazione su cui l’esperto dell’università Statale di Milano invita a “non tardare”. È “necessaria una strategia vaccinale da organizzare al meglio, in combinazione con la strategia vaccinale antinfluenzale per il prossimo autunno, che è direi l’appuntamento più ragionevole per poter rinforzare la risposta immunitaria”. Massimo Galli, già direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano annuncia che si vaccinerà: “Certo, ho fatto già 4 dosi e la malattia, ma ho una serie di comorbosità per cui farò la vaccinazione. E la consiglio agli anziani e ai fragili”.

Articolo Precedente

Turista incide un cuore con le sue iniziali e quelle del fidanzato sulla Torre di Pisa: denunciata

next
Articolo Successivo

Perde la famiglia sotto le bombe di Mariupol e resiste per 49 giorni: la missione per portare la cagnolina Marta dalla padroncina a Milano

next