Come prevedibile e previsto, l’estate 2023 è caldissima anche sul fronte dei prezzi. L’ultima denuncia arriva dai dati raccolti dall’Unione nazionale consumatori in cui si evidenzia come nel mese di luglio appena chiuso, gli aumenti maggiori hanno riguardato villaggi vacanze, campeggi e ostelli che registrano un rialzo del 16,4% su giugno 2023. Seguono i voli nazionali che, “nonostante i rialzi astronomici già registrati nei mesi precedenti, volano ulteriormente dell’8,9%”, denuncia l’Unc. Per i pacchetti vacanza nazionali l’aumento è del 6,3% e per il trasporto marittimo del 6,1%. “Questi dati attestano l’urgenza di intervenire sull’inflazione e sul caro vacanze, ad esempio vietando l’uso di algoritmi per aumentare i prezzi, a cominciare da quelli dei voli. Non è possibile che gli ultimi posti rimasti siano messi all’asta al miglior offerente, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unc.

Un’indagine dell’Adoc ha mostrato come in alcune zone della Puglia, i prezzi sulle spiagge pugliesi siano molto più alti rispetto ad altre nazioni come Grecia e Albania. A Gallipoli, ad esempio, per una giornata al mare (compresa consumazione al ristorante) e una notte in b&b una famiglia di quattro persone deve, in media, pagare fino a 500 euro. Un ombrellone e due lettini posso costare dai 35 ai 50 euro al giorno, una camera matrimoniale da 106 a 265 euro e per il ristorante dai 35 ai 150″. Relativamente più economico il Gargano, dove una famiglia di 4 persone potrebbe spendere in media dai 300 ai 400 euro. Nel Barese, a Polignano a Mare, sui lidi si spende invece tra i 25 e i 59 euro.

I prezzi alle stelle iniziano a provocare qualche contraccolpo sui flussi. Secondo Assoturismo per il mese di agosto 2023 sono attese 82 milioni di presenze turistiche presso le strutture ricettive italiane, circa 7,6 milioni in più dello scorso luglio ma 800mila in meno rispetto ad agosto 2022. Incidono anche i problemi agli scali aeroportuali e l’ondata di caldo e incendi di luglio che hanno scoraggiato alcuni visitatori. “Confidavano di annoverare il 2023 come un anno record per il turismo isolano. Ipotizzavano di sfiorare i 18 milioni di pernottamenti, con una forte prevalenza di stranieri stimati in un +52% rispetto al 2022. Ma l’incendio all’aeroporto di Catania sta compromettendo le aspettative”, si legge nella lettera inviata dal presidente di “Noi albergatori Siracusa” Giuseppe Rosano al ministro del Turismo Daniela Santanchè.

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