La presenza dei topi nelle aree urbane non è una novità. È così da sempre, almeno fin da quando il processo di urbanizzazione ha coinvolto molte zone del mondo. Per cui tutte le grandi capitali del pianeta hanno dovuto, a fasi alterne, contrastare invasioni di topi. Ovviamente il problema diventa più grave laddove l’aumento di immondizia e la scarsa disinfestazione di alcune città facilita la proliferazione dei roditori. Non è una novità, infatti, che l’invasione di topi abbia coinvolto metropoli come Parigi e New York, ma anche molte altre cittadine americane o europee diventando, verso la fine dello scorso decennio, un vero e proprio problema di sanità pubblica.

Qual è la causa? Anche qui la mano dell’uomo ha contribuito: mentre i cantieri e la costruzione di nuove case distruggono le tane sotterranee, facendo emergere i ratti in superficie, la permanenza dei rifiuti urbani a lungo per strada fornisce loro una fonte inesauribile di cibo. A questo si aggiunge un’altra concausa, legata in parte anche al cambiamento climatico, perché gli inverni più miti, così come il forte caldo, facilitano la loro sopravvivenza e la loro riproduzione.

Questo fenomeno rappresenta un problema che rischia addirittura di diventare un’emergenza se sottovalutato, considerata la concreta minaccia per l’uomo al quale i topi possono potenzialmente trasferire numerose zoonosi.

La prima patologia che viene in mente parlando di topi è la peste. Storicamente una delle zoonosi più antiche e letali che l’uomo ricordi, ma che in Italia manca da oltre mezzo secolo. Per quanto la peste sia meno diffusa nel mondo rispetto al passato, i roditori continuano a essere serbatoi della Yersinia pestis, il batterio che ne è responsabile.

Ma questi animali sono serbatoi anche di altre e più attuali patologie emergenti, tra cui la malattia di Lyme, largamente diffusa nel Nord America, o le infezioni da Hantavirus. Senza dimenticare il fondamentale ruolo epidemiologico dei topi nella Toxoplasmosi, nella Leptospirosi e nella Salmonellosi. Quindi, che sia come vettore intermedio di un’infezione, come serbatoio del patogeno o come veicolo principale di diffusione, i topi rappresentano un problema da affrontare, nel contenimento o nella prevenzione, per impedire che diventino col tempo un’emergenza per la salute dell’uomo e degli altri animali.

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